VENEZIA - Dal mare all'entroterra. Ma anche da un'estremità all'altra del litorale. E ancora, lungo itinerari che conducono fuori provincia, per la precisione verso Treviso e Padova ma anche all'estero grazie alla Monaco-Venezia. In bici attraverso tutta la Città Metropolitana. E Non solo. Mobilità sempre più sostenibile nel Veneziano, sono 1013 i chilometri totali di percorsi ciclabili attualmente esistenti lungo le strade provinciali, in alcuni casi anche gestiti dai singoli comuni.
LA RETE
Tra i comuni più virtuosi c'è Jesolo, con una rete di percorsi ciclabili di ben 170 chilometri, 48 in più rispetto all'intero Comune di Venezia, e una previsione di aumentare ulteriormente i chilometri di ciclabile grazie a cinque specifici progetti lanciati dall'amministrazione jesolana destinati a svilupparsi anche lungo le strade provinciali. E sempre con lo stesso obiettivo: mettere in sicurezza la mobilità sulle due ruote e promuovere un turismo slow, dunque lento, un nuovo modo di viaggiare sempre più diffuso con il quale ora sul litorale si guarda al futuro per allungare la stagione. Ed è per questo che sempre più spesso i percorsi alla fine si collegano tra comuni confinanti. Anche verso l'entroterra. Ma tornando alla classifica il secondo Comune virtuoso è Venezia, con i suoi 122 chilometri di percorsi pedonali. A seguire c'è San Donà con 47 chilometri e percorsi sviluppati anche nelle rive del Piave. Scorrendo la classifica, per le posizioni successive si ritorna nel litorale, ovvero a San-Michele-Bibione (46) e poi a Cavallino-Treporti (34) ma con un percorso pedonale che copre tutta la via Fausta, ovvero dal ponte sul Sile fino a Punta Sabbioni.
INVESTIMENTO
Il tutto a carico della Città Metropolitana, che ha messo sul piatto anche 530mila euro per realizzare a Ca' di Valle l'ultimo tratto mancante, inaugurato un anno fa. Vale la pena segnalare il progetto del Comune, dal valore di 12 milioni di euro, con la realizzazione della pista ciclabile di 7 chilometri lungo via Pordelio, 5 dei quali a sbalzo sulla laguna con il primo tratto aperto al passaggio di ciclisti e pedoni lo scorso luglio. Nel Portogruarese ci sono i 20 chilometri di Portogruaro che però si collegano con gli 8 chilometri di percorsi ciclabili di Concordia. Nella Riviera del Brenta, spicca invece il Comune di Mirano (39 chilometri) di piste ciclopedonali sospese tra storia e città, alle quali vanno aggiunti i 35 di Mira. Per il futuro l'obiettivo è quello di aumentare ancora il numero di percorsi. In fase di realizzazione c'è la pista ciclabile a Mira in via Risorgimento per un intervento di 150mila euro e il completamento del primo e secondo stralcio del percorso ciclabile a Dese, con un finanziamento di 600mila euro.
In progettazione anche il completamento della ciclabile Portegrandi Ca' Sabbioni per un valore di 3 milioni di euro. Altri progetti? Realizzare la pista lungo via Caltana (sp40) costerà 6 milioni, mentre quella lungo la Sp75 a San Michele al Tagliamento ne costerà uno. In fase di progettazione anche degli interventi a Pramaggiore, Noventa di Piave, Malcontenta e Campolongo Maggiore. E come se non bastasse nelle scorse settimane per l'itinerario ciclabile che congiunge la pista ciclabile Treviso- Ostiglia a Venezia, è stato sottoscritto un protocollo d'intesa tra Città Metropolitana di Venezia, Comune di Venezia, Comuni di Spinea, Martellago, Scorzè e Trebaseleghe (Pd). «L'impegno assunto dalla Città Metropolitana e dal sindaco Luigi Brugnaro - commenta Saverio Centenaro, delegato del sindaco metropolitano è quello di continuare ad investire nella mobilità sostenibile. C'è poi, ovviamente un aspetto turistico che non può essere trascurato, non a caso siamo riusciti a collegare con una serie di percorsi ciclabili Bibione con Jesolo. Ma in questa logica c'è anche lo sviluppo della Monaco-Venezia».