Venezia. Rialto e San Marco, vietate le nuove aperture di negozi di paccottiglie

Giovedì 25 Luglio 2019 di Michele Fullin
Venezia, negozi di souvenir a Rialto
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VENEZIA - Una volta si diceva è il mercato, è la liberalizzazione, non si può fare niente. Oggi, invece, si scopre che un argine all'impoverimento e alla banalizzazione del tessuto commerciale della città sarebbe stato possibile anche anni fa e non è stato fatto se non dall'attuale amministrazione. Così, dopo lo stop agli alberghi, ai punti di vendita di prodotti alimentari take away e infine ai pubblici esercizi, l'amministrazione Brugnaro si avvia a vietare nuove aperture di attività commerciali che poco o nulla hanno a che fare con la monumentalità e il decoro di luoghi sacri come piazza San Marco, l'area marciana più in generale e la zona di Rialto.
 

Il provvedimento, che è stato approvato dalla Giunta, sarà sottoposto la prossima settimana all'attenzione delle commissioni competenti e quindi del Consiglio comunale. Il testo non è stato divulgato, ma tra gli elementi fondanti c'è lo stop a tutti i nuovi negozi per la vendita di paccottiglia di produzione cinese, come i vetri finti Murano che valgono pochi centesimi, le maschere made in Prc fatte con chissà quali colle e tutti gli altri souvenir di bassissima qualità che hanno portato al degrado progressivo del tessuto commerciale veneziano.
LA TRASFORMAZIONE AVANZAPurtroppo, qui si tratterà, come è accaduto per gli alberghi, i take away e i bar, solo di metterci una pezza, perché i buoi dalla stalla sono già scappati da un pezzo, così come sono scappati i negozi buoni che stavano in quelle due centralissime zone. Alle Mercerie, in calle Larga e in Spadaria, ad esempio è diventato tutto un bazar turistico a parte poche debite eccezioni. E così nell'area realtina, anche se qualche attività di qualità è rimasta e altre meritevoli sono state aperte più di recente.
PIAZZA SAN MARCOFortunatamente, a parte un negozio o due e qualche gelateria di troppo, in piazza San Marco il tessuto commerciale è rimasto abbastanza inalterato, con gioiellerie e negozi di un certo livello e caffè antichi (e anche meno antichi ma comunque decorosi). La pressione del turismo in mutande e infradito è però forte e oltre al supporto di guardians e polizia locale serve anche la resistenza degli operatori locali e dei proprietari dei fondi a non cedere alle richieste di attività di basso livello.
Fortunatamente, per le Procuratie Vecchie, le Generali hanno fatto quadrato, con un progetto che porterà uffici e fondazioni culturali e umanitarie nel cuore della città. Questo sì, un progetto all'altezza della piazza più bella del mondo.
Michele Fullin
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