​Mose, il test di Malamocco slitta al 17 febbraio

Martedì 4 Febbraio 2020
Mose, il test di Malamocco slitta al 17 febbraio
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VENEZIA Slitta al 17 febbraio il prossimo test di sollevamento del Mose, quando per la seconda volta verrà messa alla prova la barriera di Malamocco, la più grande del sistema. Il cronoprogramma di queste prove che servono a testare il sistema e a tenerlo in movimento, inizialmente, prevedeva che il sollevamento delle 19 paratoie di Malamocco si sarebbe dovuto tenere nella serata di ieri, lunedì 3 febbraio. Ma vista la vicinanza con la domenica del bomba day, che tanto ha impegnato le forze dell'ordine, la scelta è stata quella di distanziare i due appuntamenti. Anche le prove di sollevamento del sistema Mose, infatti, richiedono la presenza delle forze dell'ordine, in particolare della Capitaneria di porto, per presidiare l'area della bocca di porto interessata. Ed ecco lo spostamento del test ad un altro giorno, sulla carta più tranquillo. É stato scelto il 17, 18 febbraio: dalle 20 della sera del lunedì alle 5 del mattino del martedì successivo.

Su richiesta della Capitaneria di Porto, le prove di sollevamento a Malamocco devono avvenire la notte, per intralciare il meno possibile la navigazione. Così era accaduto anche il 2 dicembre, quando questa schiera era stata sollevata per la prima volta tutta insieme. Il mese scorso era stata la volta, prima della schiera di San Nicolò, il 14 gennaio, poi di quella di Chioggia, in due giornate: il 21 e 22. Prove tecnicamente riuscite, fondamentali per i tecnici che devono testare una macchina tanto complessa come il Mose. Ora il 17 si riparte da Malamocco. Complessivamente sono una ventina i test di sollevamento già in programma, che si andranno ad intensificare nei mesi successivi. Mentre si attendono quelle condizioni meteo avverse che consentiranno di eseguire anche i primi test di funzionamento delle barriere, con acqua alta, mare mosso, vento forte, con quelle condizioni cioè in cui il Mose dovrà entrare in funzione davvero, una volta a regime. Si comincerà da quattro paratoie di Chioggia.
Su tutto, però, pende sempre l'incognita finanziamenti. Le imprese coinvolte nei lavori, infatti, hanno minacciato di sospendere le attività a fine febbraio, se non avranno garanzie di essere pagate. Il Consorzio Venezia Nuova è in crisi di liquidità. L'ultimatum delle imprese rischia di far saltare anche i test di sollevamento, visto che la gestione delle bocche di porto è stata affidata a queste aziende. La lettera-ultimatum delle Comitato consultivo delle imprese del Cvn è partita una settimana fa, alla volta di Cvn, Provveditorato, commissario straordinario, per conoscenza anche a Governo, Prefettura, sindaci. Fino a ieri era ancora senza risposta.
R. Br.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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