Mestre. ​Inquinamento al parco San Giuliano: «Quei lavori pagati e non realizzati»

Sabato 16 Settembre 2023
Mestre. Inquinamento al parco San Giuliano

MESTRE - Quei 110mila euro di lavori già pagati dal Comune di Venezia, in realtà, non erano stati portati a termine. A spiegarlo, ieri mattina in tribunale a Venezia all'udienza del processo ai titolari della ditta, è stato l'architetto Romano Finotto, socio della Saico ingegneria.

Il professionista era diventato direttore dei lavori al Parco San Giuliano quando era iniziata, di fatto, l'inchiesta. Quando, cioè, un sopralluogo dell'Arpav aveva portato alla luce la presenza di amianto all'interno dell'area interessata dal cantiere.

«L'intervento prevedeva tre punti: una piastra in cemento armato nell'area tamburello per il palco durante gli eventi, 8 piazzole per sottoservizi e impianti igienici, un ponte metallico per accedere all'area tamburello. Quando sono subentrato io però era stata eseguita la viabilità e la piastra, erano state iniziate 2 piazzole su 8 sottoservizi ed eseguiti solo i micropali del ponte, un terzo degli scavi della linea fognatura e i plinti della recinzione mobile». All'appello mancavano parecchie voci: «Un marciapiede doveva essere demolito e ricostruito ma erano state tolte solo un paio di lastre, il prato doveva essere seminato ma non era stato fatto nulla, mancava l'acciaio per il cemento dei dadi di fondazione della passerella, dove doveva esserci la ghiaia c'era il terreno nudo». Imputati nel processo i titolari dell'impresa appaltatrice, la Brunelli Placido Franco srl, e il direttore ai lavori, Roberto Buzzo (accusati di frode in pubbliche forniture e falso), nonché il dirigente dei Lavori pubblici del Comune, Simone Agrondi, e la responsabile del procedimento, Silvia Loreto (accusati soltanto di falso). A domanda degli avvocati difensori Alberto Barbaro e Maurizio Salvalaio, Finotto ha spiegato che rispetto al progetto le spese in più hanno riguardato solo il tema dell'amianto e dello smaltimento, ma non i lavori.

IL PROGETTO
Il progetto di sviluppo del parco di San Giuliano risale al 2018 e prevedeva una spesa di circa 9 milioni di euro per due interventi: il principale riguarda opere complementari al polo nautico; il secondo, per un importo di circa 1.3 milioni, la realizzazione di strutture di servizio per le grandi manifestazioni ospitate nel parco. I reati contestati nel processo penale di fronte al giudice Stefano Manduzio si riferiscono al secondo intervento. Il danno quantificato dalla Procura per le casse pubbliche ammonta a circa 170mila euro.


D.Tam.

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