VENEZIA - Con la morte di Leopoldo Pietragnoli non viene a mancare soltanto uno dei personaggi che hanno fatto la storia del giornalismo veneto, ma una vera e propria istituzione veneziana. Amato e rispettato in città, si è spento ieri, all'età di 81 anni (ne avrebbe compiuti 82 tra un mese) dopo aver lottato per un anno e mezzo contro un tumore, continuando a studiare, effettuando ricerche, scrivendo senza mai fermarsi, come era abituato a fare con instancabile passione da una vita.
Chi lo ha conosciuto e ha avuto la fortuna di lavorare assieme a Leo, come affettuosamente veniva chiamato, ne ha apprezzato la serietà, la preparazione, la profonda cultura, mai ostentata, la pacatezza nei toni, associata ad una risoluta determinazione nel sostenere le proprie idee e posizioni.
LA CARRIERA
Professionista dal 1968, era andato in prepensionamento nel 1995, per poi diventare addetto stampa del sindaco Massimo Cacciari (dal 1995 al 2000 e dal 2005 al 2010); addetto stampa della Commissione per la ricostruzione del Teatro La Fenice (dal 1996 al 2000) e del Centro Maree di Venezia (fino al 2016). Fino all'ultimo ha partecipato alle sedute del Consiglio dell'Ordine dei giornalisti del Veneto, di cui è stato tesoriere e segretario.
Tra le direzioni da ricordare, quelle di Appunti di Teologia, Notiziario del Centro di studi teologici Germano Pattaro di Venezia; di Gente Veneta (di cui è stato cofondatore ed è collaboratore) e di alcune testate del Comune di Venezia. É stato socio e consigliere dell'Ateneo Veneto; consigliere e vice presidente vicario dell'Università popolare di Venezia. Studioso di storia, in particolare di Venezia nel Novecento, è autore di una quindicina tra libri e saggi, e ha collaborato con la Storia di Venezia dell'Istituto della Enciclopedia Italiana (Treccani).
Numerosi gli incarichi pubblici ricoperti: consigliere d'amministrazione del Centro Maree; consigliere dell'Istituzione Elemosiniere; componente del Gruppo di lavoro per la salvaguardia di Venezia e della laguna e della Commissione per la Toponomastica del Comune di Venezia.
GIORNALISMO CIVICO
«È stato un maestro di giornalismo civico, un solido e fine intellettuale cattolico democratico, un conoscitore profondo e un appassionato difensore di Venezia - lo descrive il consigliere comunale Gianfranco Bettin - Una gran brava persona, a cui si voleva bene e che si stimava enormemente».
«Un professionista che ha dedicato gran parte della sua vita professionale nel suo Veneto, lasciando una testimonianza nella storia della nostra regione - lo ricorda il presidente della Regione Luca Zaia - Importante il suo contributo all'interno dell'Ordine professionale a sostegno, soprattutto, delle posizioni lavorative più fragili; segno di spessore anche umano».
Cordoglio è stato espresso dal Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia: in occasione della solennità del Redentore sarà rivolta a Pietragnoli una preghiera di suffragio.
Cordoglio anche dall'Associazione Paolo Rizzi, che da anni organizza un premio giornalistico nel quale Leo è stato componente della giuria.
Pietragnoli lascia l'amata moglie Renata e i figli Maddalena e Lazzaro.
I funerali di Pietragnoli si terranno mercoledì 21 luglio, alle 11, nella chiesa di San Giovanni e Paolo a Venezia.