«Addio Jyoti, raggio di sole»: l'ultimo saluto alla ragazza morta nell'incidente sulla Triestina

Domenica 14 Novembre 2021 di Luca Bagnoli
Jyotika Piaser

MESTRE - Quante persone con Jyoti. È come se la città si fosse fermata per stringersi a Carpenedo davanti alla chiesa dei Santi Gervasio e Protasio, nell'estremo saluto alla giovane scomparsa nel tragico incidente sulla Triestina. Tra la folla commossa c'è don Gianni Antoniazzi ad accogliere il feretro, per accompagnarlo all'interno, dove molti non possono entrare, perché la capienza massima in tempi di Covid è stata raggiunta.

Moltissimi sono dunque costretti a rimanere fuori; poca, pochissima voglia di parlare. Nemmeno un ricordo, troppo forte il dolore di parenti e amici, che preferiscono il silenzio della memoria. Solo un'amica, al termine della funzione, troverà il coraggio, un coraggio incredulo: «È la persona più solare che abbia mai conosciuto; gli ostacoli per lei non c'erano: è impossibile che sia morta, non esiste».


Il funerale di Jyoti Piaser

Dagli altoparlanti posti all'esterno tutta la piazza ascolta le parole del parroco. «Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio. Ma anche i giusti soffrono, sono colpiti. Però la loro speranza è piena di immortalità. La vita non corrisponde mai alle nostre aspettative; Jyoti pensava ad una vita più lunga, al matrimonio, ai figli. Io la conosco da 24 anni - racconta don Gianni - il suo nome significa raggio di sole, un raggio di sole che adesso vive il giorno senza tramonto». Nelle prime file è seduta Ermelinda Damiano, presidente del Consiglio comunale. E poi la famiglia, i tanti amici. Don Gianni si rivolge a loro. «Gesù dice non sia turbato il vostro cuore. La mamma e il papà di Jyoti Piaser le hanno costruito una casa nel tempo; oggi è il Signore a prepararla per lei: oltre la soglia non c'è una casa fisica, ma una condizione di piena realizzazione, pace e sicurezza». Proprio quella che sulla strada di Jyoti è mancata.

«Si poteva evitare - sostiene il parroco - Dobbiamo spendere di più in sicurezza». Intanto le offerte saranno destinate ad un progetto specifico. «Abbiamo una casa per i giovani, una casa da sistemare, e lo faremo in sua memoria con le vostre donazioni». Poi la memoria è affidata alla famiglia. «Voglio ringraziare Dio per avercela donata, dandoci la possibilità di crescerla come la conoscete», dice il papà. «Se vogliamo omaggiarla, viviamo amando le persone, le nostre famiglie, i nostri amici», è il messaggio di Marco, il fidanzato. Infine la zia, che ripercorre i 29 anni della nipote. «Mi perdoni il Signore, la Madonna e don Gianni, ma sono risentita con il cielo per non averti protetta quella maledetta sera. Chiedo aiuto a Dio per la nostra disperazione, perché non l'hai guardata in quel momento? Non eri una figlia naturale, ma soprannaturale, come un angelo. Ciao amore mio». Al suono delle campane, mentre Jyoti esce protetta dall'amore di tutti, uno stormo di uccelli si alza, volteggia sopra il piazzale, e vola via.

Ultimo aggiornamento: 16:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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