Balzo dei contagi, patto per test rapidi per i lavoratori della Fincantieri

Sabato 17 Ottobre 2020 di Nicola Munaro
L’ingresso degli operai alla Fincantieri di Porto Marghera
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VENEZIA - Prima i consigli, le riunioni e la sensibilizzazione. Poi, da ieri, il protocollo: valido fino al 31 gennaio 2021 (data, per ora, di fine dello stato d’emergenza) e da verificare tra un mese esatto. Con un unico obiettivo: far scattare il semaforo rosso ai contagi tra i lavoratori, soprattutto bengalesi, delle ditte in sub appalto a Fincantieri, bloccando così uno dei principali focolai del Veneziano. 


La firma sul documento l’hanno messa ieri Ulss 3 Serenissima, Fincantieri di Marghera e Confindustria Venezia. Il protocollo prevede l’effettuazione di tamponi rapidi da parte di addetti incaricati da Fincantieri, in una sede indicata da Fincantieri stessa, coinvolgendo a rotazione ogni settimana lavoratori in arrivo da diverse aree di lavoro, in modo tale da abbracciare l’intero complesso produttivo. Tra le altre misure previste, la sensibilizzazione verso i lavoratori non residenti ma domiciliati nel Veneziano perché tutti si dotino di un’adeguata assistenza sanitaria. Sul punto l’Azienda sanitaria ha garantito «in tempi brevi» l’assegnazione di un medico di famiglia a tutti coloro che ne hanno diritto.

Nel frattempo chi non ha ancora fatto richiesta di un medico verrà inquadrato nel progetto di “Guardia Medica” di Confindustria Venezia.


«Il protocollo aggiunge una nuova progressiva azione di screening a quella svolta fin qui - ha commentato il dg dell’Ulss 3, Giuseppe Dal Ben - che ha già portato a migliaia di persone del settore della cantieristica sottoposte a tampone, nel quadro delle azioni di contact tracing sempre puntualmente messe in campo d’intesa con le aziende». «Di fronte alla recrudescenza del fenomeno Fincantieri - ha dichiarato Carlo Cremona, direttore delle Risorse Umane - non si è trovata impreparata, ponendo in essere misure aggiuntive che hanno consentito di identificare gran parte dei casi di contagio nel personale». Dello stesso avviso anche Vincenzo Marinese, presidente di Confindustria Venezia-Rovigo: «Fincantieri attua a Marghera un progetto pilota che consentirà di limitare al minimo i contagi identificando gli eventuali casi positivi, nel minor tempo possibile».


SCUOLE SICURE Se Fincantieri rappresenta un fronte dell’emergenza, le scuole del Veneziano respirano: pochi i focolai negli istituti, una decina in tutto, con il rapporto tra contagiati e isolati più basso dell’intera regione. Tra Ulss 3 e Ulss 4 sono infatti 124 le classi con almeno un contagiato che hanno partorito 770 ragazzi e 120 tra docenti e operatori (di scuole di ogni ordine e grado) in isolamento. Soppesati, i numeri raccontano di come il virus entri nelle scuole ma anche come il contagio si fermi e non si espanda, merito del tracciamento e degli isolamenti in casi di positivi.


GIORNATA PESANTE Quella di venerdì 16 ottobre è stata una delle giornate più difficili per il Veneziano: tutti gli indicatori sono aumentati. Balzo in avanti dei contagiati: +115, quinta variazione di sempre a fronte di un aumento dei tamponi con il totale a quota 5.361. Cinque ricoveri in più (115 la somma), uno dei quali in Terapia intensiva (che arriva così a 10 pazienti Covid) e dei decessi: anche ieri una nuova croce, 338 in totale, il sesto morto da lunedì. Tra i focolai preoccupano Villa Salus di Mestre e il fatebenefratelli di Venezia.

Ultimo aggiornamento: 18 Ottobre, 09:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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