Degrado in via Carducci, lastre di acciaio come cordoli contro la sosta

Sabato 30 Luglio 2022 di Fulvio Fenzo
Fanno discutere le lastre di acciaio contro la sosta dei balordi
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MESTRE - E adesso non potranno più sedersi nemmeno sui cordoli del marciapiede. Una lunga lastra di acciaio “corten” è stata installata su tutto il perimetro delle aiuole di via Carducci, davanti alla fontana e ai supermercati Tigotà ed Eurospar, i luoghi dove sbandati e senza dimora stazionano ormai da anni. Un intervento che arriva dopo aver tolto prima le panchine e poi la pensilina della fermata dei bus, e che sta già facendo discutere perché, pur essendo stato pensato per uniformare l’arredo urbano con le altre aiuole sistemate negli ultimi anni, c’è chi lo giudica inutile e perfino pericoloso. E già ieri mattina i clochard si erano tranquillamente spostati di nuovo sul pavimento dei portici di fronte.
 

L’INTERVENTO

Le lastre metalliche, alte circa una trentina di centimetri, sono state fissate una ad una ai cordoli in cemento che delimitano tutte le aiuole, ed ora praticamente solo un fachiro riuscirebbe a sedersi davanti ai market o vicino alla fontana. «Volevamo sistemare questo spazio come fosse una piazzetta - spiega l’assessora ai Lavori pubblici Francesca Zaccariotto - ed ora procederemo anche con una pulizia della fontana e togliendo qualche siepe che ne impedisce la visuale. Ma è chiaro che, viste le segnalazioni che arrivano di continuo su situazioni non proprio decorose, questo intervento servirà ad evitare che certe persone si continuino a sedere sui marciapiedi, magari consumando alcolici».
Sembrerebbe un provvedimento in “stile Gentilini”, l’ex sindaco-sceriffo di Treviso, se non fosse che, proprio in via Carducci, la prima ad intervenire con decisioni di questo tipo fu nel 2014 l’ultima giunta di centrosinistra, con sindaco Orsoni e assessore Gianfranco Bettin, che decise da un giorno all’altro di rimuovere le sedute in cemento che, già allora, erano popolate dai senza dimora. Bisognerà attendere un paio d’anni, e siamo alla prima Giunta Brugnaro, per veder smantellare pure la pensilina della fermata Actv (una delle più utilizzate in centro città) perché anche questa si era trasformata in una “casetta” per gli sbandati. Da allora, quotidianamente, si è assistito ai ripetuti passaggi delle pattuglie dei vigili e al lavoro di spazzatrici e operatori di Veritas che, ogni mattina, raccolgono bottiglie e lattine vuote di birra, rifiuti e i tetrapak di vini di bassa qualità.
 

LE PERPLESSITÁ

«Voglio solo sperare che questo intervento non finisca qua e che quelle aiuole vengano portate al livello delle nuove lastre aggiungendo della terra. Così sono pericolosissime per qualunque passante» commenta Raffaele Pasqualetto, presidente della Municipalità di Mestre Carpenedo, anche se dai Lavori pubblici confermano che le lamiere resteranno così come sono, altrimenti i senza dimora continueranno a sedersi. «Se siamo stati informati come Municipalità? - riprende il presidente - Niente affatto. Non ci è stato chiesto un parere, non ci hanno mandato nessuna comunicazione, altrimenti avrei subito detto che cose di questo tipo sono più pericolose che utili». Ma almeno così i senza dimora non si siederanno per terra. «Macché - sbotta Pasqualetto (e detto da un esponente leghista la cosa vale doppio) -, perché l’effetto si vede già. È come la diffusione dei liquidi: cerchi di non farli passare da una parte e si spostano dall’altra. I senza dimora sono tornati sotto i portici di fronte, oppure si sposteranno in qualche altra parte del centro. Non è così che si risolve il problema del degrado in centro, mettendo delle lamiere pericolose per chi aspetta il bus alla fermata o esce dal supermercato».
 

Ultimo aggiornamento: 08:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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