Dal cantiere spuntano 5 ordigni della guerra, oggi treni fermi per il bomba day

Martedì 25 Maggio 2021 di Nicola Munaro
A ottobre l'ultimo bomba day a Mestre, per un ordigno della seconda guerra mondiale trovato in via Torino

MESTRE - Sono cinque, di fabbricazione italiana, 50 chili di esplosivo ciascuna - che diventano 100 chili (sempre a testa) se si conta l’involucro - e un destino mai compiuto di essere utilizzate contro i treni che nella seconda guerra mondiale passavano sulla ferrovia che collega la terraferma con Venezia. Le cinque bombe del secondo conflitto mondiale trovate a metà aprile dagli operai durante i lavori di realizzazione del nuovo maxi-svincolo tra via Libertà, via Torino e la prima zona industriale, verranno fatte brillare a Mira tra oggi e domani, assieme a un proietto d’artiglieria dal diametro di 149 millimetri.
LE OPERAZIONI
Il lavoro dei militari artificieri dell’ottavo Reggimento genio guastatori paracadutisti Folgore di Legnago (in provincia di Verona) inizieranno questa mattina alle 8 quando verrà fatta evacuare una zona per un raggio di 100 metri dal punto nel quale sono state trovate le bombe e il proietto. La operazioni saranno facilitate dal fatto che la zona non è residenziale e verrà evacuata soltanto una fabbrica che ha i propri stabilimenti nel raggio d’azione e verranno fermati anche i treni da e per Venezia nella fascia oraria tra le 7.45 e le 9, per il tempo delle operazioni. 
Dei cinque ordigni, oggi ne verranno fatti brillare due, oltre al proietto. Gli altri tre verranno invece fatti saltare in aria domani, con le stesse modalità di evacuazione di un’area nel raggio di 100 metri e di stop del traffico ferroviario. L’ultima parte del lavoro gli artificieri di Legnago - gli stessi che avevano operato nei bomba-day mestrini di gennaio e ottobre 2020 - si svolgerà in un terreno a Mira messo a disposizione da una ditta privata: qui le bombe verranno interrate a una profondità di 5 metri e fatte brillare una dopo l’altra. 
Anche in questo caso sarà necessario mettere in sicurezza un’area nel raggio di 400 metri dal punto del brillamento: nessuna evacuazione però, viste le condizioni del luogo.
L’IDENTIKIT
Le bombe non avevano la spoletta, quindi non erano cariche: la prima ipotesi è che fossero state lasciate in giacenza in attesa di usarle contro i treni, magari piazzandole sulle rotaie per far saltare in aria i convogli.

Non sono state lanciate dai caccia bombardieri, quindi, e venivano usate per azioni a terra. Lo stesso il proietto: sarebbe stato sparato contro i vagoni.

Ultimo aggiornamento: 08:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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