«Non mi provate la febbre?», ma in ospedale ci sono le termo-telecamere nascoste

Mercoledì 9 Settembre 2020 di Fulvio Fenzo
«Non mi provate la febbre?», ma in ospedale ci sono le termo-telecamere nascoste
MESTRE «E la febbre? Non mi provate la febbre?». Più di qualcuno l'ha domandato, in queste ultime due settimane, agli addetti che, all'ingresso dell'ospedale dell'Angelo, smistano gli arrivi facendo entrare solo chi ne ha effettivamente diritto, e comunque non oltre venti minuti prima dell'appuntamento per visite e analisi. Da giorni, infatti, pistole termoscanner e quelle telecamere termiche che assomigliano a cellulari, davanti alle quali ci si doveva fermare per misurare la febbre, sono del tutto spariti e l'accesso sembra quasi essere tornato libero come un tempo. Ma non è affatto così perché, grazie alla tecnologia, sono state installate in alto tre telecamere sensibili alla temperatura che comunicano direttamente le misurazioni di tutte le persone che passano al personale della bussola della portineria. Un nuovo sistema che funziona alla perfezione, con un paio di persone già fermate e rimandate a casa perché avevano la febbre.

TECNOLOGIA
«Il sistema inquadra tutto l'ingresso dall'alto, riprendendo chiunque cammina o sta fermo, riportando le immagini delle persone sui monitor schierati all'Infopoint - spiegano dall'Ulss 3 -. Su questi monitor la temperatura registrata dalle speciali telecamere appare sovrapposta all'immagine di ogni utente, mentre tre semafori collocati a soffitto vicino alle telecamere, segnalano con la luce rossa la rilevazione di una temperatura non idonea». E, in questi primi giorni di utilizzo, le nuove telecamere hanno già individuato un paio di persone che avevano più di 37 gradi e mezzo di temperatura corporea e che, quindi, non potevano entrare in ospedale. Scattato l'alert, i due sono stati sottoposti ad una misurazione standard della febbre che ha confermato il dato fornito dalle telecamere, quindi sono stati invitati a tornare a casa.

«Mentre teniamo alta la guardia, introduciamo anche quelle innovazioni tecnologiche che consentono, là dov'è possibile, di accelerare i tempi e di ridurre l'attesa degli utenti - commenta il direttore generale dell'Ulss 3 Giuseppe Dal Ben -. Questa innovativa modalità di rilevazione della temperatura si affianca agli altri controlli, con i quali il personale dell'Angelo continua a verificare anche se chi chiede di entrare nell'ospedale ha titolo per farlo e lo fa secondo le modalità consentite».

«Sempre per limitare le difficoltà delle persone che accedono all'ospedale, è stato anche realizzato un nuovo accesso che dal parcheggio introduce all'ingresso dell'ospedale, eliminando le due pesanti porte di sicurezza che creavano problemi soprattutto a disabili e anziani - aggiungono dall'Ulss Serenissima -. Con questo nuovo ingresso si offre anche un percorso sicuro dal punto di vista igienico, con una porta a vetri scorrevole che evita la necessità di farsi strada toccando le porte o le maniglie».

IL BILANCIO
Intanto, sul fronte dell'andamento quotidiano del virus, nel bollettino diffuso ieri alle 17 si registra un morto in più in provincia, raggiungendo quota 326 decessi dall'inizio dell'emergenza coronavirus. Complessivamente nel Veneziano i casi positivi sono saliti di altre 18 unità (da inizio pandemia i casi Covid sono ora 3.430), mentre gli attuali contagiati sono 381. Negli ospedali di Venezia e Mestre risultavano ricoverati tre pazienti ciascuno, ma tutti in area non critica, contro i 15 dell'ospedale di Dolo ed uno da ieri in terapia intensiva. Sempre a livello provinciale, ieri si contavano 1.342 soggetti in isolamento domiciliare di cui 13 con sintomatologia. 
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