Tornano a correre i casi “positivi”. «E' l'effetto dei test e dei tamponi»

Giovedì 23 Aprile 2020 di Nicola Munaro
I tamponi effettuati nelle auto a Mestre per evitare il rischio di contagio
VENEZIA Riprende a correre il numero dei nuovi casi positivi. Il bollettino giornaliero di Azienda Zero (pubblicato alle 8 di ogni mattina e poi basta) raccontava ieri di un’impennata di contagi nelle ventiquattro ore precedenti: 88 in più rispetto ai 14 raccolti dalla rilevazione di martedì mattina. 
Figli questi, come spiegava il direttore generale dell’Ulss e Giuseppe Dal Ben, di continui test nelle case di riposo e di nuovi tamponi tra volontari, Protezione civile e forze dell’ordine iniziati proprio ieri da Martellago.
LA GIORNATA I casi di contagio nel veneziano sono così saliti a 2.279 dallo scoppio della malattia, il 22 febbraio. Aumenta anche il numero degli attualmente positivi, arrivati a 1.035 (23 in più), e il totale delle persone curate a casa: 825, con un incremento di 36 unità.
Continuano a scendere invece i numeri delle persone ricoverate, ed è questo il dato lieto di giornata. Sommando il reparto di Malattie Infettive e quello di Terapia Intensiva di tutti gli ospedali provinciali, si arriva a mettere insieme 210 pazienti ricoverati con sintomi da coronavirus: 13 in meno se confrontati con i dati di martedì mattina. L’accelerata più significativa però è data nelle Terapie Intensive che si stanno via via svuotando. Nelle ventiquattro ore fotografate dal bollettino di Azienda Zero emesso ieri mattina, si sono avute cinque dimissioni dalle terapie intensive, scese così al minimo storico di 18 persone ricoverate: 5 a Mestre, 5 a Dolo e 4 a Jesolo. Una discesa costante iniziata alle prime battute di aprile e mai più arrestata. 
LE CROCI L’altro versante di una montagna aspra da affrontare sono i decessi. Tra la serata di martedì e ieri mattina ce ne sono stati altri 7 con il conto complessivo che arriva a 192 veneziani deceduti “per” o “con” il coronavirus. Un conto che adesso inizia a farsi sempre più pesante. 
All’ospedale dell’Angelo di Mestre, martedì sono morti Wilma Bruscanin, 89 anni, di San Polo e Gilberto Parisotto, 94 anni di Marghera mentre ieri è deceduta Fernanda Coi, 99 anni, di Mestre. Con i loro due decessi la prima terraferma veneziana si dimostra come una delle aree più colpite.
Quattro persone sono morte ieri anche al Covid Hospital di Dolo. Si tratta di Maria Della Regina, 88 anni, di Camponogara; dell’imprenditore Luigi Candian, 74 anni, di Stra e di Giovannina Schiavo, 95 anni, ospitata nella casa di riposo Anni Sereni di Fiesso d’Artico. Era ospite della residenza per anziani di Fiesso d’Artico anche l’ultima vittima di una delle giornate più nere per il veneziano: Giuseppina Pignata, 84 anni di Cazzago di Pianiga.
E si aggrava la situazione di altri anziani portati dalla Residenza Venezia di Marghera in ospedale.
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