Bonus e incentivi per attirare medici a Venezia: più soldi una tantum in busta paga

Lunedì 6 Novembre 2023
Bonus e incentivi per attirare medici a Venezia: più soldi una tantum in busta paga

VENEZIA - Non solo un bonus in denaro in busta paga, ma anche convenzione per i parcheggi, una foresteria nella palazzina dell'ex Centro trasfusionale al Civile, una campagna di reclutamento sui social per i medici di famiglia e, sempre per i medici di medicina generale, ambulatori a prezzo calmierato e sostegno alla abitazione per un periodo.

Sono le misure che l'Ulss 3 sta mettendo in campo per attirare camici bianchi in centro storico. Uno sforzo massiccio.


IL BONUS
Il direttore generale dell'Ulss, Edgardo Contato, sottolinea l'importanza dell'accordo raggiunto con Cisl e Uil che ha permesso di dare di fatto mille euro a 1.072 sanitari in servizio a Venezia, dall'ospedale Civile ai servizi territoriali, anche dell'estuario, come supporto ai disagi dovuti alla specificità di città d'acqua. Cifra che ha reso ancora più sostanziose le buste paga di ottobre, nelle quali già erano stati accreditati i premi di produttività. «Questa operazione, anche se compiuta una tantum, va nella direzione giusta: in media, un infermiere o sanitario di altra qualifica, ha avuto un premio di quasi 590 euro che si sommano ai 390 del saldo del premio di produttività annuale, mentre un amministrativo di 520 euro rispetto ai 350 previsti e un operatore di quasi 490 rispetto ai 320 annuali. È data come prioritaria: trovare risposte reali ai problemi», spiega Contato che, peraltro, non da ieri sta lavorando a 360 gradi per facilitare l'esercizio delle professioni legate alla salute nel centro storico veneziano, dove i costi sono più alti per tutto: casa e carovita, senz'altro, mentre per i trasporti c'è la "rottura di carico" tra gomma e mezzi acquei per i tanti lavoratori che arrivano dalla terraferma e tempi diversi.


GLI ALTRI INCENTIVI
E così l'Ulss è già all'opera per ricavare una dozzina di posti letto nella palazzina ex Servizio trasfusionale sempre all'ospedale, attualmente dismessa: qui potrebbero sorgere alcuni mini appartamenti dove un giovane medico fuori sede potrebbe abitare con un affitto calmierato almeno per un primo periodo, una soluzione transitoria in vista di un inserimento definitivo in città. Qualcosa di analogo vale anche per la chiamata dei nuovi medici di medicina generale, lanciata la scorsa estate con una risonanza internazionale, in vista della decina di pensionamenti dell'anno prossimo che impongono la sostituzione. Ebbene, le candidature arrivate sono state oltre 400: 15 medici sono stati selezionati, tre hanno già preso servizio e altri due lo faranno al Lido con gennaio. Anche in questo caso l'Ulss può dare un aiuto per pagare l'affitto per un po' di tempo e per i propri ambulatori prevede, se non la gratuità che per legge non si può, un prezzo di favore se non addirittura simbolico.


PARCHEGGI
Nel contempo l'azienda sanitaria dialoga col Comune e con i privati per trovare dei parcheggi all'ingresso di Venezia: la soluzione potrebbe essere al Tronchetto con alcune decine di posti auto. Intanto, e non è poco, ci sono i 1.000 euro. «Ci sono le richieste, a volte le pretese, a volte le promesse, che poi non portano da nessuna parte... La quota una tantum, che rende più corposa la busta paga di ottobre dei dipendenti che lavorano a Venezia, è invece molto molto concreta. Riconosce nei fatti che questi dipendenti affrontano, al servizio dei cittadini, difficoltà supplementari, e sostiene concretamente, senza giri di parole, queste loro difficoltà», rivendica, senza mezzi termini, il dg Contato: «Noi desideriamo prosegue trovare risposte reali ai problemi, anche là dove la costruzione di queste risposte non è affatto semplice, fuori dalla logica delle recriminazioni e delle promesse, spesso ugualmente effimere, andando al sodo. Non è sempre facile, perché la costruzione di risposte reali ed efficaci comporta anche un grande sforzo di mediazione; ma intendiamo continuare a inseguirle e a raggiungerle, con l'aiuto di coloro che riconoscono il grande impegno di chi lavora nelle strutture sanitarie veneziane». Parole, queste ultime, che faranno fischiare le orecchie alla Cgil, la quale si è sfilata dall'intesa ("Regione e Ulss non mettono un euro, questi sono soldi dei lavoratori distribuiti da altre aree", l'accusa) rompendo il fronte sindacale, mentre Cisl e Uil, che l'hanno firmata, esprimono soddisfazione. Sullo sfondo resta la richiesta di riconoscere Venezia come "zona disagiata" su cui insistono le forze politiche di opposizione in Regione e Comune, i sindacati, la Federazione dei medici di medicina generale e l'Ordine dei medici secondo cui i sanitari che lavorano a Venezia per il 70% sono residenti in terraferma.

Ultimo aggiornamento: 7 Novembre, 08:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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