Aggressione al McDonald's di Spinea. La lite per un camper parcheggiato male poi il cliente si scaglia con un coltello contro il direttore

Sabato 26 Agosto 2023 di Michele Fullin
Il Mc Donald's di Spinea

SPINEA (VENEZIA) - Finisce con un accoltellato e un contuso la lite scoppiata nella tarda serata di venerdì al Mc Donald’s in zona Graspo d’Uva a Spinea. Anzi, più che di una lite si è trattato dell’aggressione nei confronti del direttore dell’esercizio da parte di un cinquantenne che aveva inizialmente parcheggiato il suo camper in un posto che impediva in parte il passaggio degli automezzi. Quando il direttore del Mc Donalds è uscito per chiedere all’uomo (D.S. 50 anni di Marghera) di spostare il camper, quest’ultimo lo avrebbe aggredito verbalmente in modo piuttosto violento stando alla testimonianze acquisite dai carabinieri della stazione di Spinea.

Dagli insulti alla violenza, il camperista ha tirato fuori un coltello

Dopo gli insulti, si è presto passati alle vie di fatto, con le mani addosso e poi, quando il D.S. ha preso il manico di una scopa per colpire il dipendente, questi si è rifugiato nel locale prendendo un attrezzo in metallo per difendersi. Quando sull’altra mano è spuntato un coltello con una discreta lama, la cosa ha degenerato in uno scontro pesante. Alla fine, il direttore del Mc Donalds si è trovato con la faccia e i vestiti insanguinati per via di una ferita tra il collo e il mento presumibilmente provocata da un fendente con il coltello. Una volta medicato, è stato giudicato guaribile in 21 giorni. Anche l’aggressore si è trovato ridotto a mal partito, con la testa fasciata per via di una sprangata vibrata dal suo “avversario”. Per la Procura e i carabinieri, la situazione è abbastanza chiara, corroborata dalle testimonianze di alcune inservienti, dai precedenti per lesioni, danneggiamento e violenza e dalle immagini delle telecamere di sicurezza. Il Pm Federica Baccaglini ha aperto un fascicolo per lesioni personali aggravate dai futili motivi e per porto abusivo d’arma da taglio. Al giudizio per direttissima, l’avvocato Mauro Serpico ha sottolineato come il suo assistito sia rimasto ferito in modo grave in quanto colpito con una spranga di ferro pieno prima alle ginocchia e poi, una volta piegato in due, alla testa. Motivo per cui l’uomo arrestato presentava una vistosa fasciatura. La scena, però, si è svolta fuori dalla copertura delle telecamere e comunque è stata ritenuta dalla pubblica accusa come legittima difesa.

L’avvocato ha quindi chiesto i termini della difesa, chiedendo anche l’attenuazione della misura restrittiva. Il giudice ha imposto il solo obbligo di firma, aggiornando l’udienza al 27 di ottobre.

Ultimo aggiornamento: 27 Agosto, 17:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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