BASILIANO (Udine) - Lo scorso 14 dicembre, il latitante Lungu Nicolae Georgel, 27 anni, un pregiudicato romeno, è stato catturato in Romania a seguito di un’indagine diretta dal Procuratore aggiunto della Procura della Repubblica di Udine, Raffaele Tito, e condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale, comandati dal maggiore Roberto Scalabrin.
Il 27enne deve scontare una pena definitiva di 2 anni, un mese e 24 giorni di reclusione, con la pena accessoria di cinque anni di interdizione dai pubblici uffici. È stato riconosciuto colpevole in via definitiva dei reati di rapina, lesione personale, violazione di domicilio, evasione e furto commessi a Basiliano tra il 16 dicembre 2008 e il 29 novembre 2009.
Sapendo di dover finire in cella, il romeno si è reso irreperibile nell’agosto scorso quando ha abbandonando l’Italia. A quel punto la Procura di Udine, presso cui sono stati attivati specifici gruppi di lavoro composti da operatori giudiziari ed appartenenti alle forze di polizia - per potenziare i risultati investigativi nello settore della cattura dei latitanti - ha attivato immediate ricerche emettendo un mandato d’arresto europeo e delegandone l’esecuzione al Nucleo Investigativo comandato dal maggiore Roberto Scalabrin. Le indagini sono state svolte sotto la costante direzione dell’autorità giudiziaria friulana e col coordinamento e supporto dei Servizi Interpol e S.I.RE.N.E. del Ministero dell’Interno, e dal Centro di cooperazione di polizia di Thorl Maglern in Austria.
Ultimo aggiornamento: 17:41
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Sapendo di dover finire in cella, il romeno si è reso irreperibile nell’agosto scorso quando ha abbandonando l’Italia. A quel punto la Procura di Udine, presso cui sono stati attivati specifici gruppi di lavoro composti da operatori giudiziari ed appartenenti alle forze di polizia - per potenziare i risultati investigativi nello settore della cattura dei latitanti - ha attivato immediate ricerche emettendo un mandato d’arresto europeo e delegandone l’esecuzione al Nucleo Investigativo comandato dal maggiore Roberto Scalabrin. Le indagini sono state svolte sotto la costante direzione dell’autorità giudiziaria friulana e col coordinamento e supporto dei Servizi Interpol e S.I.RE.N.E. del Ministero dell’Interno, e dal Centro di cooperazione di polizia di Thorl Maglern in Austria.