Lussari, dopo il Giro la chiusura. I Sindaci della montagna uniti: «Riapritela per il bene del territorio»

Lunedì 5 Giugno 2023
Monte Lussari, dopo il Giro polemiche per la chiusura

TARVISIO - «Il Monte Lussari va aperto ai ciclisti e agli escursionisti, sulla strada percorsa dal Giro d'Italia. Bene hanno fatto, secondo Uncem, i Sindaci di Tarvisio, Malborghetto-Valbruna e Pontebba, che è anche Presidente Uncem Friuli Venezia Giulia, a scrivere ai Ministri Piantedosi e Santanché, al Presidente della Regione Fedriga, al Prefetto di Udine». Ad intervenire nella polemica della chiusura della salita che porta a Monte Lussari, Marco Bussone presidente nazionale dell'Unione nazionale comuni comunità enti montani (Uncem).
All'indomani della grande tappa di sabato scorso, con la cronometro che ha deciso il Giro nell'ascesa magnifica verso la sommità del Lussari, la strada in cemento è stata chiusa con un'ordinanza dei Carabinieri Forestali. Dopo il poderoso intervento della Protezione Civile, negli ultimi tre anni la strada è stata messa in sicurezza. Come anni fa per lo Zoncolan, il Giro ha acceso i riflettori su una salita bellissima, in una valle stupenda. Che ora attende, vuole ospitare i turisti da tutto il mondo che arrivano per emulare i campioni, per provare quelle pendenze, per mettersi in gioco come hanno fatto i ciclisti una settimana fa. «Altro che impatto ambientale! O insicurezza. Quella salita è già patrimonio mondiale del ciclismo, che la esalta e la promuove. Che la strada sia stata unilateralmente chiusa, senza un dialogo tra Istituzioni, non è accettabile» prosegue Bussone.
«Bene hanno fatto i Sindaci a chiedere un intervento governativo per la riapertura della strada al transito dei ciclisti.

Chiudere alle bici per mancanza di sicurezza, o perché quella è una pista forestale, non fa bene al territorio. È una protezione senza logica, pseudo-ambientalista, mossa da ragioni poco a prova di futuro. I Sindaci chiedono un'azione immediata per garantire la fruizione sportiva e turistica di quella strada stupenda, di quella valle dominata dal Santuario. Il Ciclismo è Montagna e chiudere la montagna, questa volta più che mai, non è una buona scelta».

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