La "fuga" di Raffaele Sollecito
con la fidanzata trevigiana

Sabato 1 Febbraio 2014 di Giuseppe Pietrobelli
La fuga di Raffaele Sollecito con la fidanzata trevigiana
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UDINE - In una notte da lupi, in mezzo alla tormenta di neve, Raffaele Sollecito si è presentato così all’hotel Carnia di Venzone, vicino all’autostrada. Il buio, l’ora tarda, ad un passo dai confini, con l’Austria, a nord, con la Slovenia, verso est.

C’erano tutte le condizioni di tempo e di spazio, poche ore dopo la lettura della sentenza d’appello-bis per l’omicidio di Meredith Kercher, che facessero pensare a un uomo in fuga. Raffaele, con la sua nuova fidanzata trevigiana, aveva cercato di varcare una soglia senza ritorno, seguendo un istinto atavico, quello di non finire in gabbia? O è davvero ritornato, come ha detto poi agli uomini della Squadra Mobile di Udine, quando ha saputo che, alle 21.50, minuto più, minuto meno, il suo destino gli era stato rovesciato addosso? Giovedì alle 9.15 l’ingresso al palazzo di giustizia di Firenze. Alle 10.15 l’inizio della camera di consiglio, e la frase sussurrata ai giornalisti: «Ora vado via, ma tornerò dopo». E invece aveva lasciato la Toscana, il viaggio in Veneto. L’incontro con la fidanzata di 31 anni, Greta Menegaldo, diploma in lingue, lavoro come hostess a terra al Marco Polo di Tessera, un legame consolidatosi a dispetto della notorietà negativa di questi anni. (hanno collaborato Teresa Infanti e Elena Viotto)

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Ultimo aggiornamento: 22:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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