PORDENONE - Tredici anni, figlia di genitori separati, potrà vaccinarsi grazie a un decreto del Tribunale di Pordenone. A opporsi al siero anti Covid-19 e anti Papilloma virus era il papà, convinto che i rischi legati alla somministrazione dei vaccini fossero maggiori ai potenziali benefici.
IL PROCEDIMENTO
I giudici prima di decidere hanno raccolto la testimonianza della tredicenne attraverso il Consultorio. È emerso che la minore, prima di chiedere ai genitori di essere vaccinata, aveva parlato a lungo con gli amici, si era informata sull'immunizzazione e riteneva che proteggersi dal virus fosse un gesto di responsabilità sociale. La madre avrebbe voluto accontentarla, ma il papà è stato irremovibile e non ha dato il suo consenso. Da qui il ricorso al Tribunale. Il genitore, attraverso l'avvocato Lorenzo Favero, ha manifestato tutte le sue perplessità e preoccupazioni per la salute della figlia. È contrario ai vaccini. Teme che possano arrecare sintomatologie patologiche nel breve e nel lungo periodo, oltre a effetti collaterali che potrebbero minare la salute della minore. Nel caso i giudici avessero accontentato la tredicenne, aveva chiesto che fosse immunizzata con Novavax.
LA SENTENZA
I giudici nel dare il via libera alla vaccinazione anti Covid-19 hanno fatto riferimento all'Ema e all'Aifa ricordando che i vaccini ai dodicenni sono stati approvati sulla base dei dati che dimostrano l'efficacia e la sicurezza del vaccino. Lo stesso Comitato nazionale di Bioetica - sottolineano - si è espresso evidenziando che la vaccinazione sugli adolescenti può salvaguardare la loro salute e contribuire a contenere l'espansione del virus salvaguardano la salute pubblica, soprattutto in vista del rientro a scuola. Hanno replicato al genitore che è stato appurato che i benefici sono superiori ai rischi in tutte le fasce di età, comprese quelle più giovani, che sono anche quelle in cui la circolazione del virus è più elevata per via della maggiore socializzazione. E che contrarre il Covid per un adolescente può avere ripercussioni sul suo percorso educativo e formativo.
IL MEDICO DI FAMIGLIA
La tredicenne, inoltre, come aveva certificato il medico di famiglia, non aveva controindicazioni alla somministrazione del vaccino anti Covid-19. Questo vale anche per il vaccino contro il Papilloma virus, il quale - sottolineano i giudici - risulta altamente consigliato dalla comunità scientifica per la fascia adolescenziale. Decreto del Tribunale alla mano, la ragazzina adesso potrà proteggersi dal Covid, frequentare liberamente gli amici, anche al di fuori dell'ambiente scolastico, e partecipare a qualsiasi evento sportivo o culturale.
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