Anestesisti e rianimatori: «Numeri sbagliati, nessuna correzione»

Giovedì 2 Settembre 2021
Terapia intensiva

UDINE - «I posti letto di Terapia intensiva attualmente attivi ed operativi in tutto il Fvg sono molti di meno di quanti dichiarati in questi giorni dall'amministrazione regionale al Ministero della Salute».

Rianimatori e anestesisti di Aaroi Emac, in una nota siglata dalla segreteria Fvg, tornano sul tema già sollevato una decina di giorni fa in una lettera inviata all'assessore regionale Riccardo Riccardi e alla direttrice centrale Salute Gianna Zamaro, oltre che al coordinatore della task force covid Fabio Barbone, che, dicono, è rimasta senza risposta. Le minoranze si scatenano chiedendo un preciso intervento della giunta.

LA NOTA

La questione «più volte segnalata a vari livelli da questa sigla sindacale - si leggeva nella nota del 19 agosto - è a tutt'oggi irrisolta e senza risposte». A destare «meraviglia e incredulità» allora in Aaroi Emac era stato il fatto che sul sito di Agenas si leggesse che «la regione Fvg avrebbe a disposizione 175 posti letto di terapia intensiva attivi con zero posti letto attivabili. Tale numero è assolutamente irreale e non vero perché si riferisce ad un numero di posti letto totali massimi raggiunti in piena pregressa crisi pandemica, poi in gran parte smantellati a fine terza ondata e di fatto quindi mai più riaperti», si leggeva nella nota di agosto. «Il computo dei reali posti letto di terapia intensiva oggi disponibili in Fvg alla data del 19 agosto secondo Aaroi Emac - e come previsti da normativa vigente corrisponde a circa 80 e non 120 e tantomeno 175», si leggeva nella nota di una decina di giorni fa. Un numero importante, perché fa da denominatore per ricavare percentuali decisive.


IL COMUNICATO

Alla nota fa riferimento ora il nuovo comunicato degli anestesisti, che ricordano la missiva inviata «segnalando con preoccupazione il computo errato del numero di posti letto regionali e chiedendone la correzione nella trasmissione del dato ministeriale anche in considerazione dei nuovi criteri governativi per il passaggio di zona di rischio. Ad oggi nessun riscontro è pervenuto. I posti letto di terapia intensiva come stabilito da normativa vigente e da standard nazionali ed internazionali, oltre che possedere chiari requisiti in termini di tecnologia e attrezzatura, devono prevedere la presenza h24 di specialisti di Anestesia e Rianimazione e infermieri con formazione specifica, in numero e rapporto preciso e prestabilito rispetto al numero di pazienti da assistere e trattare. Nessuna deroga può essere fatta a questi principi se non a discapito della qualità delle cure erogate».

LE MINORANZE

Le opposizioni si scatenano. «Deve finire questo miserevole gioco delle tre carte sulla pelle dei cittadini del Friuli Venezia Giulia: Riccardi risponda ai rianimatori - attacca Salvatore Spitaleri, membro della Paritetica ed esponente del Pd -. È inaccettabile che i professionisti della salute in prima linea ormai da oltre un anno e mezzo non ricevano risposte alle loro richieste da parte della Direzione centrale salute e dall'assessore Riccardi». «Siamo ostaggi di una maggioranza che nasconde la verità, fornisce dati falsi e fa propaganda sui meriti degli operatori della sanità, costretti a lavorare in condizioni sempre più difficili anche a causa della drammatica carenza di personale», afferma Andrea Ussai, consigliere regionale del M5S.

«Aspettando l'esito dell'ispezione ministeriale, questo comunicato dell'Associazione anestesisti e rianimatori non ci rassicura, perché evidenzia nuovamente la mancanza di ascolto, da parte di chi governa la sanità, degli operatori e delle loro rappresentanze. Forse sarebbe il caso che il ministero verifichi e si esprima anche su questo. Nel frattempo - conclude Ussai - noi crediamo a quanto dicono i professionisti». «Vista la serietà della denuncia dei rianimatori dell'Aaroi-Emac sull'incongruenza dei dati relativi alle terapie intensive che la Regione ha trasmesso al ministero, è bene che l'assessore alla Salute chiarisca subito la situazione. E visti i precedenti è bene che lo si faccia in maniera del tutto trasparente con un coinvolgimento in commissione di tutti i soggetti interessati», dice il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Fvg, Diego Moretti, che annuncia che oggi «depositeremo la richiesta di convocazione urgente della terza commissione, formalizzando la necessità di audire il sindacato dei rianimatori e i soggetti coinvolti, con l'auspicio di non trovarsi, come già successo solo alcuni mesi fa, in una situazione che ci è parsa creata ad arte per mettere i medici l'uno contro l'altro». E anche Simona Liguori è preoccupata: «Non capiamo davvero l'atteggiamento di Riccardi e riteniamo urgente l'audizione dei rappresentanti dei medici anestesisti rianimatori in Commissione Sanità, visto che l'assessore non si è preoccupato nemmeno di dare riscontro alla nota che gli avevano inviato già una decina di giorni fa».
 

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