Accordo ospedale-policlinico: cassintegrazione rivista, ecco 50 posti letto e personale sanitario a disposizione

Sabato 4 Aprile 2020 di Lisa Zancaner
Il policlinico Città di Udine

Il Policlinico Città di Udine e l’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale trovano l’accordo. Pare ci sia stato un errore di comunicazione alla base delle polemiche nate nei giorni scorsi sulla decisione da parte della struttura privata di mettere in cassa integrazione oltre 200 dipendenti, mentre l’ospedale è in affanno e alla ricerca di personale medico e infermieristico. La disponibilità da parte del Policlinico non è mai venuta meno e nella mattinata di ieri, durante un incontro “costruttivo e orientato all’immediata collaborazione” l’amministratore delegato del Città di Udine, Claudio Riccobon e il direttore generale dell’AsuFc, Massimo Braganti hanno trovato un accordo a beneficio di tutti. Già nella giornata di giovedì, si viene a sapere, c’era stato un primo incontro nella sede dell’AsuFc, al Santa Maria della Misericordia di Udine. Incontro a cui ha fatto seguito, ieri, un sopralluogo in viale Venezia, sede del Policlinico, dove sono state definite le attività che la struttura sanitaria privata metterà a disposizione per l’emergenza.
TROVATI GLI SPAZI
Nel dettaglio si tratta di 23 posti letto per ricoveri medici e di assistenza post-chirurgica ortopedica e 27 posti letto per Rsa (residenza sanitaria assistenziale) ad alta intensità di cura per un totale di 50 posti letto non-Covid19, in modo da sgravare l’ospedale che a sua volta può ricavare nuovi posti per i pazienti. Dopo il sopralluogo, inoltre, è stata valutata anche la possibilità di attivare un’unità Covid, ma ci sono questioni logistiche di non facile soluzione; gli ambienti all’interno della struttura di viale Venezia, infatti, sono strutturati in modo tale da non permette di rispettare il principio della separazione tra i percorsi nell’accesso alla diagnostica radiologica, un elemento importante nel percorso diagnostico dei pazienti Covid positivi, tant’è che all’ospedale anche gli ascensori per i pazienti Covid sono dedicati. Oltre ai 50 posti letto, il policlinico si è reso disponibile a identificare il numero degli infermieri e di operatori sociosanitari necessari per le attività condivise con l’Azienda Sanitaria e per mantenere l’attività di dialisi, le urgenze chirurgiche e le attività ambulatoriali con priorità B, ovvero le prestazioni da eseguire entro 10 giorni. Il tutto fermo restando la sospensione, come da Decreto governativo, di alcune attività per cui non tutto il personale sarà in servizio e qui si apre un’altra porta.
ALTRO PERSONALE
Su base volontaria, naturalmente, le figure sanitarie che risulteranno eccedenti - in particolare infermieri e oss idonei a lavorare sui tre turni - saranno invitate, nel rispetto delle norme di legge e con esplicito consenso degli interessati, a mettersi a disposizione per lavorare nei reparti dell’AsuFc in questa fase di emergenza sanitaria. Il Policlinico ha dato un ulteriore disponibilità sul fronte dei medici anestesisti, collaborando con l’Azienda sanitaria per individuare queste figure professionali che, con rapporto libero professionale, siano disponibili a dare un supporto nella cura dei malati affetti da Covid-19, probabilmente all’ospedale di Palmanova. Rimane la cassa integrazione per il personale che non può essere impiegato in questa fase, né dentro il Policlinico, né a supporto dell’ospedale. I vertici delle due aziende, pubblica e privata, si sono detti soddisfatti “per il chiarimento propositivo e la collaborazione prontamente avviata dopo le difficoltà di comunicazione tra le due strutture che avevano portato alle incomprensioni dei giorni scorsi”.
Ultimo aggiornamento: 13:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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