Coniugi sgozzati/ Si sono difesi fino alla
fine, indagini commerciali a San Marino

Giovedì 6 Settembre 2012 di Monica Andolfatto
Le due biciclette, dentro e fuori il garage-lavanderia (foto Vinicio)
UDINE - Passa di l quasi ogni giorno. "Eravamo amici, non mi ricordo nemmeno pi da quanto tempo. Da sempre. E mi aspetto sempre di vedere Rosetta sorridente che si affaccia a salutarmi. Non mi do pace. Una morte così orribile, ma perché, perché?". Mario Maluta, sarto in pensione, anche ieri non ha voluto mancare al suo pellegrinaggio privato fermandosi qualche minuto di fronte al cancello chiuso della villetta in via Annia 12 a Lignano (Udine) di Rosetta Sostero, 65 anni, e di Paolo Burgato, 69, assassinati nella notte fra il 18 e il 19 agosto.



In sella alla sua bici scuote la testa e con la voce rotta ripete ancora "Perché?". Lo stesso interrogativo che angoscia gli investigatori dal momento della scoperta, fatta dal figlio Michele, del massacro di due coniugi dei quali tutti restituiscono un profilo di gran lavoratori, onesti, disponibili, una coppia unita e come dicono a Lignano "tutta casa e bottega".



Già perché quell'accanimento, quella rabbia, quella crudeltà in particolare su Rosetta? Finora le risposte fornite dai primi esiti delle analisi degli esperti del Ris di Parma confermano la mattanza ma anche contribuiscono a delineare le fasi e la dinamica dell'aggressione bestiale. La presenza di almeno due persone e l'agguato. E la sensazione che i carnefici conoscessero i Burgato.



I reperti raccolti ed catalogati racconterebbero di due persone stese nell'erba sotto il poggiolo della facciata principale della casa. Hanno atteso, fumando almeno due sigarette, gettando i mozziconi tra l'erba. Arrivati Rosetta e Paolo hanno aspettato che aprissero la porta, disinserissero l'allarme; poi si sarebbero materializzati alle loro spalle silenziosi e determinati spingendoli all'interno e chiudendo l'uscio alle spalle.



La scena del crimine riporta la cronaca di una violenta colluttazione. Almeno un uomo e una donna: i loro profili genetici sarebbero stati isolati dai campioni repertati sui cadaveri di marito e moglie, segno che il contatto fra killer e vittime c'è stato. Dei frammenti cheratinici sul cinturino dell'orologio di Paolo, una ciocca di capelli nella mano sinistra di Rosetta. E poi anche tracce ematiche che secondo la Procura proverebbero il ferimento, in maniera piuttosto seria, anche degli aguzzini.



Come se Paolo, ad esempio, fosse riuscito a strappare il coltello a chi glielo puntava contro, riuscendo persino a mettere a segno almeno qualche fendente. I carabinieri del capitano Fabio Pasquariello, comandante del Nucleo investigativo provinciale di Udine, non trascurano alcuna pista e ieri sera sono stati impegnati in un summit durato alcune ore in Procura che farebbe presagire altre decisioni imminenti. Dall'acquisizione di atti concernenti casi considerati interessanti, come la rapina nella villa dell'ex senatore Basso a San Stino di Livenza avvenuta due anni fa o come quella ben più recente avvenuta ancora nel veneziano a Vigonovo ai danni di un anziano, alle verifiche economiche.



L'ultimo fronte aperto porta a San Marino, dove gli uomini dell'Arma sono andati per acquisire tutta la documentazione contabile dei tre principali fornitori dei Burgato. Nella Repubblica all'ombra del Titano, infatti, i Burgato acquistavano la quasi totalità della merce che vendevano nella loro coltelleria di via Udine, chiusa fino al giorno del funerale e ora riaperta dal figlio.
Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 20:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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