Fisco, annullate cartelle Equitalia da 10 milioni. La distilleria vince in Cassazione

Giovedì 19 Dicembre 2019 di Elena Viotto
Fisco, annullate 2 cartelle da 10 milioni
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UDINE - La Corte di Cassazione ha annullato due cartelle di pagamento di circa 10 milioni di euro che Equitalia aveva notificato nel 2011 alla Distilleria Domenis e all'allora legale rappresentante Silvano Domenis a seguito di una pretesa tributaria che era finita all'epoca al centro di una battaglia giudiziaria con l'Agenzia delle Dogane conclusasi nel merito, nel 2015, in senso favorevole al Fisco. Lo ha stabilito la quinta sezione civile della Corte accogliendo, a maggio, un ricorso che era stato presentato nel 2014 dal legale rappresentante e dalla storica distilleria friulana, assistiti dall'avvocato Salvatore Capomacchia. Le motivazioni della sentenza che dà ragione all'azienda, ritenendo fondati i motivi del ricorso proposto, sono state appena depositate. Nel caso in questione ripercorre le tappe della vicenda la sentenza della Cassazione - le cartelle da 10.141.202,29 euro erano state emesse in forza di un avviso di pagamento del luglio 2010.

Nel 2011 la Commissione tributaria provinciale aveva annullato l'avviso e poi aveva rigettato i ricorsi concernenti le cartelle di pagamento. L'appello presentato da Domenis contro la decisione era stato respinto nel 2013 con sentenza della Commissione tributaria regionale finita poi al centro del ricorso per Cassazione appena deciso. Premesso che, come scrivono i giudici in sentenza, il giudizio concernente l'avviso di pagamento atto impositivo presupposto, su cui si fondano le cartelle di pagamento oggetto del presente giudizio si è definitivamente concluso, in senso favorevole al Fisco, a seguito di altra sentenza pronunciata dalla stessa Corte di Cassazione nel 2015, gli Ermellini hanno tuttavia ribadito il principio per cui, in tema di riscossione dei tributi, l'iscrizione a ruolo e la cartella di pagamento divengono illegittime a seguito della sentenza che, accogliendo il ricorso proposto dal contribuente, annulla l'atto impositivo da esse presupposto. Le cartelle di pagamento oggetto del presente giudizio si legge ancora nelle motivazioni stilate dalla Corte, presieduta dal giudice Magda Cristiano, relatore Salvatore Saija hanno perso definitivamente il presupposto legittimante e sono quindi divenute illegittime, non potendo certo configurarsi una sorta di connotazione elastica, tale da farle reviviscere a seguito della riforma della sentenza di annullamento dell'atto impositivo. In definitiva scrivono i giudici -, la sentenza della Commissione tributaria regionale ha motivato pressoché integralmente nel merito della pretesa impositiva, ma non sui motivi di impugnativa concernenti, all'evidenza, le cartelle di pagamento. Se il giudice d'appello ciò avesse fatto, avrebbe conseguentemente dovuto rilevare la sopravvenuta illegittimità delle stesse cartelle impugnate, prima ancora di esaminare le relative specifiche doglianze, e conseguentemente annullarle.

IL LEGALE
Le cartelle spiega Capomacchia che aveva seguito l'azienda nel ricorso facevano riferimento a una sentenza di primo grado a noi favorevole pertanto avrebbero dovuto essere annullate ed eventualmente riemesse dopo la sentenza della commissione regionale che aveva poi dato ragione all'agenzia delle Dogane. Il nuovo corso della storico marchio e della distilleria era cominciato già nel 2016. Un nuovo corso nel solco della continuità e della tradizione avviato, dopo un breve periodo di esercizio provvisorio dell'attività, sotto l'insegna della Domenis1898 srl che ha riportato l'azienda tra i protagonisti del mercato.
 
Ultimo aggiornamento: 16:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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