PORDENONE - Per cercare di dare un pò di ossigeno alla sanità regionale la regione fa un passo importante: stabilizza gran parte del personale precario che ha lavorato o sta lavorando nelle strutture della regione. Una boccata di ossigeno anche se non risolverà tutti i problemi che - è giusto sottolinearlo - hanno origini che vanno ben oltre questa amministrazione, comprese quelle di centrosinistra che hanno governato prima. Ieri, 3 agosto, infatti, sono stati definiti i percorsi di stabilizzazione del personale precario del comparto sanità. Si tratta di procedure di stabilizzazione aggiuntive, che dovranno essere attuate entro il 31 dicembre 2023.
I NUMERI
L'INCONTRO
Ieri il vicegovernatore con delega alla salute, Riccardo Riccardi, ha incontrato le segreterie delle organizzazioni sindacali del comparto sanità e della dirigenza medica. Una risposta importante dopo che da più parti si era alzata la protesta per turni massacranti a causa del poco personale presente. Nel dettaglio - ha specificato Riccardi - potrà beneficiare della stabilizzazione il personale del comparto appartenente ai ruoli sanitario e sociosanitario che, alla data di assunzione, non abbia un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, anche in qualifica inferiore, presso una pubblica amministrazione. Possono essere destinatari della stabilizzazione anche coloro che alla data dell'assunzione a tempo indeterminato, siano cessati dal servizio. È richiesta un'anzianità di servizio con rapporto di lavoro subordinato di 18 mesi, anche non continuativi, di cui almeno 6 nel periodo emergenziale tra il 31 gennaio 2020 e il 30 giugno 2022.
SOLDI IN PIÚ
Sempre Riccardi ieri si è confrontato anche con le organizzazioni sindacali mediche per indirizzare le risorse relative all'attività di compilazione e invio delle certificazioni Inail, pari a circa un milione di euro e sulle integrazioni di risorse destinate a incrementare i fondi contrattuali per il trattamento economico accessorio della dirigenza medica, sanitaria e veterinaria pari a 289.800 euro. Entrambi gli accordi sono stati sottoscritti. Per il vicegovernatore si tratta di due intese importanti che destinano circa 1,3 milioni di euro a beneficio dei medici. Un risultato che l'esponente della Giunta ha salutato con soddisfazione e che anche le parti sindacali intervenute hanno apprezzato. Sul primo accordo, come è stato spiegato, le quote determinate per la Regione relative agli anni 2019, 2020 e 2021, sono ripartite tra le tre Aziende sanitarie sulla base delle certificazioni Inail estratte dal sistema regionale di registrazione degli infortuni e rilasciate l'anno precedente ai pronto soccorso e i punti di primo intervento di ciascuna azienda. Si tratta di risorse complessive pari a 329 mila euro nel 2019 incrementate a 330 mila nel 2020 e a 332 mila nel 2021. Queste risorse vanno a sommarsi al fondo per la retribuzione di risultato e saranno finalizzate alla remunerazione dei medici assegnato ai pronto soccorso e ai punti di primo intervento.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout