VARMO (Udine) - Grande successo per la manifestazione “Evento zero. Villa Bartolini” che domenica 3 aprile ha animato il borgo incantato di Santa Marizza di Varmo, perla del Medio Friuli. Un migliaio di persone sono accorse per la riapertura di Villa Bartolini, un simbolico risveglio di primavera della nobile dimora che fu di Elio Bartolini e che ora è passata nelle mani di Massimo Tammaro, ex comandante delle Frecce Tricolori. C’è chi è ha visitato la villa per curiosità, e chi ha fatto tanti chilometri in nome dell’amore per l’arte e la cultura. Villa Bartolini, nota anche come “il Palassat”, di arte e cultura ne ha racchiusa molta, sin dalla sua origine. Fu edificata nel XVII secolo dai Conti Cernazai sui resti di un monastero. Stando al catasto austriaco, la famiglia Cernazai la ereditò dai Cargnelli e sembra che, precedentemente, la proprietà fosse stata degli Agricola prima e dei Mantica poi.
Fu proprietà dei Caiselli, dei Bradia, dei De Gaspero Rizzi e, infine, della famiglia Canciani Florio, che non l’abitò mai. Trascurata e in stato di decadenza, per volere della contessa Giuliana Canciani Florio, fu venduta a Bartolini che le diede una nuova vita che ora, dopo un periodo di silenzio di alcuni anni, continuerà con Massimo Tammaro che, andando avanti nel percorso del predecessore che non ha mai conosciuto, ha deciso di andare alla ricerca dei resti di quell’antico monastero. E ieri i molti visitatori hanno già potuto apprezzarne parte della sostanza dei lavori di recupero e ripristino in quanto sono stati messi a disposizione i risultati delle stratigrafie appena realizzate su muri e pareti che hanno fatto emergere tracce di molteplici strati di affreschi caratterizzati da bellissimi colori ed eleganti motivi decorati.
