Omicidio di Pantianicco, nella chat Whatsapp del paese si parla di una 500 gialla con tre persone a bordo

La vicina: "Se uno vuole scappare ci sono molti pertugi per infilarsi nei campi. Questa zona è abbastanza isolata"

Giovedì 20 Luglio 2023 di Camilla De Mori
Omicidio di Pantianicco, nella chat Whatsapp del paese si parla di una 500 gialla con tre persone a bordo

MERETO DI TOMBA - Ogni frazione ha la sua “radio-paese” e Pantianicco non ha eccezione. Una volta ci si passava la voce, adesso ci sono le molto più comode chat di Whatsapp. E, proprio in una di queste chat, che raduna diversi aficionados della Pro loco, si sono diffuse strane voci su una Cinquecento gialla vecchio modello con a bordo tre persone, mai viste prima in paese, che non sarebbe passata inosservata. Da qui a metterla in relazione, anche alla lontana, con il fatto di sangue accaduto nella casa fra via Percoto 8 e via D’Annunzio (dove, al civico 1 c’è l’accesso vero e proprio), ne passa, ovviamente. 
Ma la paura è molta e tutto sembra destare adesso preoccupazione, visto alla luce di un nuovo inedito (e gravissimo) accadimento come un omicidio, come è anche comprensibile.

In particolare, sono in molti a parlare dei furti che ci sono stati in zona, anche recentemente.


La Pro loco

«Martedì anch’io ho visto passare questa Cinquecento con tre persone a bordo, mai vista prima - conferma Monica Zinutti, anima della Pro loco -. Siccome oggi (ieri ndr) è successo questo fatto, questa Cinquecento gialla è un po’ saltata all’occhio, visto che non si era mai vista prima. Mi hanno detto che questa stessa auto è stata vista anche oggi (ieri ndr). Certo, potrebbero anche essere lavoratori di fuori». Ma la preoccupazione covava anche prima del fatto di sangue, visto che sembra far rumore, a sentire Zinutti anche il fatto che «la scorsa settimana uno straniero, quando ha visto che una persona lo osservava, si è nascosto dietro una siepe». Zinutti si limita a riferire quanto le raccontano i compaesani. La Pro loco, a Pantianicco, è una realtà molto attiva e molto partecipata. Anche due dei cinque figli di nonna Benita collaborano alle attività. Come spiega Zinutti, «Sia Gabriele sia Roberta Cisilino collaborano con la Pro Loco. Anche i nipoti sono molto attivi». Un grande impegno nel sociale, per i figli, anche nel volontariato con i donatori di sangue.

La vicina

Una vicina, che vive pochi metri più in là, lungo lo stradone, ma che il nome non lo vuole consegnare al taccuino del cronista, riferisce di non aver visto né sentito niente, fino a metà mattina di ieri. «Verso le 10.30 ho visto l’arrivo dei sanitari e quindi ho sentito i carabinieri a sirene spiegate. Ma non ho sentito niente di strano. Anche i carabinieri sono venuti a chiederci se avessimo sentito qualcosa». Anche a lei, che pure è attiva sulle chat di paese, è giunta la notizia della fantomatica Cinquecento gialla. «L’hanno vista con tre persone a bordo». Ormai, spiega, quell’area in cui si trova la casa in cui la signora Benita viveva con il figlio Gabriele e dove purtroppo ha trovato la morte, pur essendo centrale, non è molto animata. «Il negozio di alimentari ha chiuso circa un anno fa e adesso non ne abbiamo più uno». Poi, ai cronisti, mostra una via sul retro della casa del delitto, da cui facilmente ci si tuffa nei campi: «Se uno vuole scappare, gli basta saltare il cancello, passa di là e nessuno lo vede», dice, sempre con il beneficio dell’anonimato.

"Sotto choc"

I vicini ancora non si capacitano. Poco più avanti, in via D’Annunzio, dietro un cancello fa capolino il volto di Simone Visentini: «Non ne sapevo nulla. La signora Benita, l’ho vista nell’orto la scorsa settimana. Era in gamba per avere quasi 90 anni. Questa vicenda lascia tutti scioccati. Quando ho visto i carabinieri, non riuscivo a crederci».
Il viavai di vicini in bicicletta e a piedi, davanti alla casa del delitto, continua. Si forma un piccolo capannello. Intanto, è arrivato il mezzo delle Onoranze funebri che porterà via il corpo di nonna Benita. E il paese resta attonito con tutti i suoi dubbi e le sue domande.

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