Appalti pilotati e truffa allo Stato
Indagato ex dirigente del Demanio

Mercoledì 13 Luglio 2016
Appalti pilotati e truffa allo Stato Indagato ex dirigente del Demanio
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TRIESTE - Corruzione, turbativa d'asta e truffa aggravata a danno dello Stato sono i reati accertati dalla Guardia di Finanza di Gorizia al termine di una nuova indagine, coordinata dal Procuratore Aggiunto di Udine, Raffaele Tito, nei confronti di un ex dirigente dell'Agenzia del Demanio e di sei imprenditori, quattro italiani e due romeni per numerosi appalti pilotati in Friuli Venezia Giulia.

La Polizia tributaria di Gorizia, che aveva già indagato il dirigente pubblico e tre imprenditori per appalti relativi ai "bunker" al confine con l'ex Jugoslavia, ha scoperto altri rapporti tra l'Agenzia del Demanio del FVG e una delle società già oggetto d'indagine, operante nel settore del recupero di materiale ferroso. In collaborazione con i vertici dell'Agenzia, è emersa una «corsia preferenziale» che l'ex direttore regionale aveva riservato a pochi imprenditori, saldamente legati tra loro, i quali riuscivano sempre ad aggiudicarsi le gare indette per la vendita di materiale metallico. Numerose le aste irregolari individuate nel corso delle indagini tra cui, oltre alla cessione di tonnellate di ferro a prezzi di favore, anche l'acquisto dell'ex Osservatorio Geofisico di Trieste e lo smantellamento del «Magazzino 74» all'interno del Molo VII del Porto di Trieste, aggiudicati a un imprenditore di Muggia. Pilotata anche la gara per l'affitto dell'ex polveriera di Monte di Mezzo di Sagrado (Grozia) e quella per il trasloco dei materiali dell'ex Manifattura tabacchi di Gorizia.

L'ex direttore regionale si aveva affidato anche incarichi diretti per di lavori di varia natura a una società della provincia di Pisa senza il rispetto delle basilari regole amministrative. Sono state scoperte nove gare d'appalto turbate per oltre 700.000 euro e cinque affidamenti diretti per oltre 130.000 euro.
In un caso, inoltre, l'importo di aggiudicazione di una delle nove gare (27.000 euro circa) non è stato nemmeno incamerato dallo Stato, grazie a false attestazioni di avvenuto pagamento. In cambio, sono stati scoperti versamenti di denaro contante sui conti correnti dell'ex direttore, che ha ammesso di aver ricevuto da due degli imprenditori indagati un totale di non meno di 50.000 euro. Le Fiamme Gialle di Gorizia avvieranno presto le indagini amministrative per determinare il corrispondente danno erariale. 
Ultimo aggiornamento: 13:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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