Boom di contagi: 10mila trevigiani positivi. Il dg Benazzi: «Io sono guarito ma è stata dura»

Martedì 28 Giugno 2022 di Mauro Favaro
il Covid nella sua variante Omicron 5 sta rialzando la testa

TREVISO «L’infezione da Covid resta estremamente pesante. Pur essendo vaccinato, per me è stata dura. Ora anche gli strascichi sono terribili. Chiedo a tutti di continuare a stare attenti: meglio fare il possibile per non prendere questo virus. A partire dalle mascherine: anche se non più obbligatorie, bisognerebbe indossarle sempre quando ci sono assembramenti, tra concerti, feste, ritrovi e in ogni altra situazione di affollamento». L’appello lanciato da Francesco Benazzi è quanto mai sentito.

IN PRIMA LINEA

Dopo quasi due anni e mezzo in prima linea contro l’epidemia, adesso il direttore generale dell’Usl della Marca parla anche per esperienza personale. Dieci giorni fa era risultato positivo al Covid. Il tampone di controllo eseguito venerdì ha dato esito negativo. Ma il malessere non è ancora alle spalle. Attualmente si è nel pieno dell’ondata estiva. Oggi sono 10mila i trevigiani positivi costretti all’isolamento. Nell’ultima settimana c’è stato un aumento del 50%. Vuol dire oltre 3.200 contagiati in più. E nello stesso lasso di tempo sono mancate altre 11 persone che erano state contagiate. Tutte con più di 80 anni. Con questi ultimi, sale a 2.374 la triste conta dei lutti registrati nella Marca dall’inizio della pandemia. Francesco Benazzi, com’è andata con il contagio? «Credo di aver preso il virus andando a una cena. Di seguito sono rimasto in isolamento a casa con sintomi come febbre, rinorrea (naso che cola, ndr) e dolori muscolari. Poi è subentrato il mal di testa. Sono risultato negativo già venerdì scorso, ma sembra ancora che il cervello debba scoppiarmi. Speravo di poter superare il contagio in modo diverso. È stata un’esperienza pesante. Non una cosa da poco». Qualcuno dirà: il direttore generale dell’Usl l’ha preso nonostante il vaccino anti-Covid. «Ho fatto tre dosi. Non ho problemi polmonari, ma ho più di 65 anni e sono passati ormai 8 mesi dall’ultimo richiamo. È chiaro che la copertura, il livello del titolo anticorpale, va decadendo. Vedendo come sono andate le cose, sarebbe stato meglio se anch’io avessi fatto la quarta dose. Tra l’altro la sotto-variante Omicron 5 si presenta come estremamente diffusiva. Nella maggior parte dei casi le infezioni possono essere gestite a domicilio, come è toccato anche a me, e colgo l’occasione per ringraziare il personale delle Usca e del contact tracing. Il problema è che lasciano strascichi anche molto importanti». Questo spiega il boom di contagi nell’ultima settimana? «La diffusione della sotto-variante si somma ai comportamenti ormai di totale libertà. Oggi Omicron 5 rappresenta il 70% dei casi confermati nella Marca. L’incidenza è tornata a crescere fino a 658 contagi ogni 100mila abitanti. La buona notizia è che l’indice Rt è sceso da 1,32 a 1,06 (sopra l’uno l’epidemia continua a espandersi, ndr). Sta un po’ calando. Gli effetti, però, si vedranno solo a partire dalla prossima settimana».

IL FRONTE OSPEDALI

E come va sul fronte dei ricoveri in ospedale? «Per fortuna rimangono stabili. Attualmente contiamo 78 ricoverati: 19 a Treviso, 47 a Vittorio Veneto e 12 a Montebelluna. Nessuno in Terapia intensiva. Più altre persone che hanno scoperto di essere positive dopo essersi rivolte agli ospedali per altri motivi. Non si può pensare di smontare i reparti dedicati al coronavirus. Ma gli ospedali di Conegliano, Castelfranco e Oderzo continuano a restare Covid-free». Nell’ultima settimana sono mancate 11 persone che erano risultate positive. Un numero che non si vedeva da tempo. «Purtroppo sì. Tutte persone con più di 80 anni che erano già costrette a convivere con altre pesanti patologie. Penso in particolare a quattro pazienti oncologici, due cardiopatici, uno con un’importante insufficienza renale». Davanti a questo, colpisce il fatto che la quarta dose del vaccino anti-Covid raccomandata proprio agli over80 non sia di fatto mai decollata. «La copertura con la quarta dose è arrivata al 10,8%. Sono stati vaccinati 9.606 anziani. Sarebbe necessario vaccinare altre 10mila persone per migliorare sensibilmente la copertura. Ora scriveremo direttamente agli anziani interessati sottolineando l’importanza del richiamo contro il coronavirus. Ci auguriamo che possa esserci una buona risposta»

Ultimo aggiornamento: 10:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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