Il Covid rientra nelle case di riposo: 40 positivi in sette strutture trevigiane. Vaccini al via dal 16 ottobre

Martedì 5 Settembre 2023 di Mauro Favaro
Il Covid rientra nelle case di riposo: 40 positivi in sette strutture trevigiane. Vaccini al via dal 16 ottobre

TREVISO - Il Covid è rientrato in 7 case di riposo della Marca. Oggi ci sono in tutto 40 positivi: 2 operatori e 33 anziani nelle rsa, più altri 5 nelle strutture residenziali per persone fragili. A differenza di quanto visto in passato, però, nei centri per anziani le visite dei familiari non vengono più sospese. E ora si attende l’avvio della nuova stagione vaccinale. L’inizio è previsto per il 16 ottobre. Per la prima volta la campagna sarà effettivamente doppia: gli oltre 200mila trevigiani con più di 60 anni avranno la possibilità di sottoporsi a due punture contemporaneamente, una contro l’influenza stagionale e l’altra contro il coronavirus.


I DATI
Ma andiamo con ordine. Al momento sono sette le rsa con casi di Covid. Tra i 33 anziani positivi, due sono stati ricoverati in ospedale. I focolai non vanno oltre alle 6 persone per struttura. Anche quello che aveva preso forma nella residenza Gianni Marin di Ponte di Piave, arrivata a contare 30 positivi, si è velocemente ridimensionato. «Ad oggi la virulenza non è preoccupante. Ed è proprio su questa base che, oltre alle dovute precauzioni, non è necessario sospendere le visite dei familiari – spiega Roberto Rigoli, direttore sociosanitario dell’Usl della Marca, a lungo in prima fila contro l’epidemia come direttore della Microbiologia di Treviso e coordinatore di tutte le unità del Veneto – la maggior parte dei positivi è asintomatica. Due anziani sono stati ricoverati in ospedale, ma soprattutto a causa della presenza di altre patologie. Senza sviluppare complicanze preoccupanti». Vale lo stesso discorso anche per i pazienti ricoverati nel reparto di malattie infettive dell’ospedale di Treviso. Alcuni presentano febbre. C’è il coinvolgimento delle prime vie aeree. Ma i problemi maggiori ormai arrivano da altre parti.


I CASI
«Si tratta spesso di persone che risultano positive in seguito ai controlli prima del ricovero per altre patologie», sottolinea il direttore sociosanitario. A livello generale, alla fine di agosto l’incidenza del Covid nella Marca era pari a poco più di 23 casi ogni 100mila abitanti. Attualmente si contano in media una ventina di contagi al giorno. E’ vero che molti non passano più per il canale del tampone “ufficiale”. Ma è anche vero che al momento non c’è più l’allarme vissuto nel cuore dell’emergenza sanitaria. Dopotutto oggi il coronavirus è stato sostanzialmente parificato alla tradizionale influenza. E le attenzioni sono simili per quanto riguarda gli anziani. Non va infatti dimenticato che l’influenza stagionale dopo una certa età è sempre stata tutt’altro che banale. Uno studio condotto dalla stessa Usl della Marca ha stimato che la vaccinazione antinfluenzale consente di evitare ogni anno 200 decessi correlati a patologie cardio-respiratorie e oltre 400 ricoveri solo nel trevigiano. «L’impatto dell’influenza tipo A e di tipo B sugli anziani non è mai stato secondario» ricorda il direttore sociosanitario. Ecco perché si spera in un’elevata adesione alla campagna vaccinale che partirà tra poco più di un mese. Parlando di copertura, l’anno scorso l’obiettivo era stato fatto salire dal 65 al 75% della popolazione considerata a rischio. Ma nella nostra provincia non si è mai arrivati a sfiorare numeri simili. Quest’anno si farà un altro tentativo. «Stiamo programmando la campagna vaccinale – tira le fila Rigoli – con la possibilità di coprirsi sia contro l’influenza stagionale che contro il Covid, grazie al vaccino aggiornato». Si prevedono due punture: una su un braccio e una sull’altro.

Ultimo aggiornamento: 16:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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