Treviso. Stop al Superbonus 110: «A rischio 209 cantieri»

Martedì 21 Novembre 2023 di Matteo Negro
Un cantiere

TREVISOCantieri a rischio stop in 209 condomini della provincia di Treviso. Il “superbonus” 110%, che negli ultimi anni ha favorito i lavori di riqualificazione energetica e messa in sicurezza antisismica degli edifici, sta per trovarsi davanti a un brusco “stop”, così come ha sottolineato il presidente di Confartigianato Imprese Marca trevigiana, Oscar Bernardi. Il numero uno dell’Associazione ha messo in luce i pericoli a cui si andrà incontro senza un’opportuna proroga degli incentivi che vennero introdotti nel maggio del 2020: «Abbiamo di fronte un’automobile che ha accelerato di colpo e poi, altrettanto improvvisamente, ha frenato, con il rischio di finire fuori strada. Al fine di recuperare i ritardi accumulati per far fronte alle domande, è ora necessaria un’azione governativa che consenta la conclusione ordinata del “superbonus”».

LA RICADUTA

La leva del 110% ha creato un volano per la Marca di circa 3 miliardi e mezzo di euro, interessando anche molti altri settori (fra gli altri, legno, meccanica, trasporti), oltre ovviamente a quello dell’edilizia. Secondo i dati elaborati dal Centro studi di Confartigianato, in Veneto la ricaduta dell’incentivo è stata di quasi 20 miliardi, di cui 9 direttamente per il settore edile: «La produzione e l’occupazione di un significativo numero di ambiti produttivi dipendono in misura consistente dall’attività delle costruzioni che effettua acquisti di beni e servizi da ben l’80% dell’insieme dei comparti economici - ha spiegato il presidente di Confartigianato - . In provincia di Treviso, gli investimenti legati al superbonus hanno sfiorato l’importo di 1,6 miliardi di euro: di questi 664.620 hanno interessato i condomini». Quando mancano meno di quaranta giorni alla fine dell’anno, a preoccupare è la conclusione dei tanti cantieri che risultano tutt’ora aperti (per le palazzine sono 209, per la precisione). L’associazione, però, sottolinea pure un altro aspetto.

EFFETTO DOMINO

«Il meccanismo che tanto ci ha agevolato porterà a una flessione altrettanto importante, una volta che si chiuderà definitivamente il 110% - ha proseguito Bernardi - . Le conseguenze già si vedono: stanno frenando bruscamente le materie prime, la metalmeccanica e la metallurgia, ma anche i produttori di beni per la casa (elettrodomestici e mobili), nonché i trasporti. Il blocco contro il quale si sta per schiantare l’edilizia attiverà impulsi negativi che si amplificheranno all’interno del sistema economico». Confartigianato, quindi, intende segnalare che, oltre al blocco dei cantieri “dovuto al caos normativo e applicativo dello strumento”, il vero rischio per le imprese è quello di ritrovarsi penalizzate dall’incremento della ritenuta sui bonifici eseguiti dai propri committenti che intendano sfruttare i bonus fiscali, come previsto dalla manovra 2024. Per far fronte ai ritardi accumulati con il 110%, Confartigianato spinge per una proroga da parte del Governo che eviti la perdita improvvisa di migliaia di posti di lavoro causata dall’interruzione dei cantieri. In più, all’orizzonte si prospettano contenziosi tra condomìni e imprese, con la corsa forsennata (già in atto) per terminare i lavori. A farne le spese, inevitabilmente, la qualità degli stessi. La soluzione auspicata resta quella di «una proroga limitata ai soli interventi che dimostrino un concreto avanzamento del cantiere - ha detto ancora Bernardi - . Così si risolverebbero tutti i problemi, con un costo contenuto per le casse dello Stato, nettamente inferiore a quello sociale ed economico che si determinerebbe lasciando invariata la scadenza a dicembre». Resta infine un ultimo punto da risolvere: «Va aperta subito una riflessione seria sul futuro dell’efficientamento degli edifici in Italia, in particolare per le famiglie meno abbienti - ha concluso il presidente - . Non si può continuare a vivere su fabbricati caldi d’estate e freddi d’inverno, dove il costo energetico per renderli vivibili è improponibile ai più. Occorre una soluzione che dia la possibilità di poter migliorare le proprie abitazioni, singole o plurime. Serve l’aiuto delle banche, ovviamente con i dovuti criteri di sostenibilità e non certamente con i tassi attuali».

Ultimo aggiornamento: 17:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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