Dalla Ue in arrivo oltre quaranta milioni per Mura e quartieri

Venerdì 23 Luglio 2021 di Paolo Calia
Un tratto delle Mura, verranno riqualificate

TREVISO A oggi, tra finanziamenti già ricevuti e richiesti a Europa e Governo, a Ca’ Sugana ballano più di 42 milioni di euro di cui più della metà già incassati e impiegati per dare vita a progetti dedicati alla riqualificazione di aree della città, oppure a sostegno di politiche per giovani e anziani.

E la cifra è destinata a crescere, soprattutto in previsione dei fondi europei stanziati dalla Ue per la ripresa post emergenza Covid.

Dopo aver incassato l’ok per il progetto di recupero di San Liberale, 15 milioni di euro richiesti e 15 milioni ottenuti dal Ministero delle Finanze, l’attenzione dell’amministrazione è adesso puntata su due fronti altrettanto importanti: i 20 milioni messi a disposizione da un bando europeo per la rigenerazione urbana e destinati a sostenere il recupero della cinta muraria, dell’ex caserma Salsa, dell’ex macello comunale e dell’ex Gil; e i tre milioni invece da investire in un progetto fino a oggi passato sotto traccia: un polo sportivo a Monigo, a ridosso del campo da calcio dell’Indomita, dove realizzare una palestra, un’area attrezzata per le attività riservate ai disabili e altre strutture sportive pubbliche. La delibera che dà il via all’operazione è stata approvata a maggio, il progetto già ultimato e spedito. Per settembre è atteso il verdetto della commissione europea incaricata: in Comune si respira un certo ottimismo.
 

GLI OBIETTIVI
«Quello che facciamo - spiega Alessandro Manera, assessore responsabile dell’ufficio Politiche Comunitarie - è un lavoro di squadra, trasversale a tutti i settori. Il nostro ufficio non ha solo il compito di individuare i bandi, ma anche di assistere i progetti che la macchina comunale predispone e dare i consigli migliori per ottenere i risultati. È un lavoro collettivo tra assessori, dirigenti, tecnici e personale». Ultimo esempio: San Liberale. L’ufficio Politiche Comunitarie, Lavori Pubblici, Urbanistica e Sociale hanno studiato nei dettagli il bando e, alla fine, hanno deciso di integrare la proposta con una progettualità più indirizzata verso le politiche sociali. E questo è servito a ottenere il massimo del finanziamento.
 

LA POLEMICA
Ma proprio sull’operazione San Liberale non manca qualche frecciatina. Per esempio, il segretario comunale del Pd Giovanni Tonella sottolinea come il merito maggiore per aver portato a casa il finanziamento spetta all’Ater. Stessa linea ribadita da Luigi Calesso (Coalizione Civica): «Mi pare che il ruolo dell’amministrazione comunale non sia stato né quello di “apripista” né quello di principale protagonista della vicenda. Mi risulta, infatti, che l’operazione sia partita dall’Ater all’epoca del commissario Barattin». Manera risponde a tono: «Mi dispiace molto che non venga compresa la bontà del lavoro fatto dai nostri tecnici, che non si sono mai fermati. Nemmeno durante la pandemia. Mi dispiace per questo giochino a sminuire il lavoro non della giunta, ma dei dipendenti che si sono dati tanto da fare. E i frutti di questo lavoro, ricordo, non li vedremo noi, ma chi verrà dopo». 
 

GLI INTERVENTI
Al di là delle polemiche, Manera posa lo sguardo sui prossimi obiettivi: «I fondi per la rigenerazione urbana e il progetto Parfume (la rete di piste ciclabili che attraverserà il comune ndr) sono molto importanti. Il nostro lavoro è, ed è stato, quello di individuare i bandi e studiare il modo per rendere i progetti più efficaci. Nell’ufficio lavorano tre persone a tempo determinato, pagate proprio dai progetti finanziati. Perché il lato positivo è anche questo: una volta ottenuti i finanziamenti, i progetti devono poi essere seguiti anche per tre o quattro anni. E, per farlo, possiamo assumere a tempo determinato. Tutte queste professionalità avranno poi la possibilità di partecipare a concorsi pubblici. Insomma: anche così si creano posti di lavoro».

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