Treviso. La maitresse scoperta dalle Iene:
«Sono prostituta e non me ne vergogno»

Venerdì 16 Aprile 2010 di Paolo Calia
Treviso. La maitresse scoperta dalle Iene: «Sono prostituta e non me ne vergogno»
TREVISO (16 aprile) - Faccio il mestiere della prostituta da sempre, alla luce del sole. Bruna Zandon, 60 anni, passata alla cronaca come la maitresse trevigiana per eccellenza, non si nasconde. Il programma di Italia Uno Le Iene ha rivelato che nel suo appartamento di via Sant'Agostino l'attività a luci rosse è più rossa che mai e che il giro di clienti non si è fermato nonostante le inchieste giudiziarie del passato. Al primo piano del civico 53 distinti signori e giovani in cerca di facili emozioni continuano a bussare e a consumare.



Le telecamere di Mediaset hanno però riacceso il caso, riportato in auge l'immagine della Treviso dai costumi allegri e, soprattutto, hanno nuovamente posto al centro dell'attenzione Bruna. Il giorno dopo, quando tutta la città parla di quello che accadeva nell’abitazione del piacere, lei, difesa dall'avvocato Stefano Pietrobon, è pronta a ribattere. Combattiva come sempre.



«Non mi nascondo di certo - dice - In passato ho anche avuto problemi con la giustizia, ma ho chiarito tutto e non mi vergogno affatto di quello che faccio. Il servizio mandato in onda dalle Iene lascia credere che io mi vantassi di godere di protezioni. Ma il fatto che abbia subito due procedimenti per la mia attività dimostra che questo non è vero. Ho sempre lavorato in proprio e prostituirsi non è un reato. Anche in pubblico poi, davanti a tutti, ho sempre manifestato perplessità sulla legge Merlin che ha cancellato le case chiuse e su come è stata impostata. Del resto ci sono molti politici che la pensano come me e si sono dichiarati contrari all'eliminazione delle case chiuse».



La difesa a spada tratta lascia però aperte alcune crepe da dove filtra il dubbio che il confine tra lecito e illecito sia stato superato. Se prostituirsi non è reato, lo è sicuramente guadagnare dallo sfruttamento del corpo altrui. «Ho avuto le mie vicessitudini - replica - e ho pagato tutti i miei conti. Ma anche in passato, durante i procedimenti che mi hanno vista coinvolta, è sempre emerso che io non prendevo i soldi da altre ragazze ma che svolgevo solo la mia attività».



Le Iene hanno mandato in onda anche una contrattazione tra Bruna e una ragazza che diceva di voler iniziare a lavorare con lei. In realtà era un'inviata del programma con tanto di telecamera nascosta. Si è visto un vero colloquio di lavoro, con tanto di accordo sulle tariffe - «150 euro per una cosa veloce» - sulle modalità di pagamento e sulle percentuali da dividere. Bruna però ha una spiegazione per tutto. «La contrattazione con quella ragazza? Le ho volutamente posto domande provocatorie. Non sapevo chi fosse, avevo dei dubbi, non mi fidavo. Volevo capire se era una del mestiere o se nascondeva qualcosa».



E in effetti, guardando la registrazione si vede che Bruna è perplessa. A un certo punto esce anche dalla stanza per verificare se la ragazza fosse stata veramente mandata lì da un'albanese passata per l'appartamento qualche tempo prima. «Avevo intuito che in lei qualcosa non andava. E infatti, dopo qualche minuto, l'ho gentilmente allontanata. Ripeto: non ho niente da nascondere».
Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 18:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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