Treviso. Discesa fatale in bici: 18enne
muore contro un muro davanti agli amici

Lunedì 20 Settembre 2010 di Bruno De Donà
Diego De Nadai e il luogo dell'incidente a Montaner di Sarmede (Ciot)
TREVISO (20 settembre) - Si schiantato con la sua mountain bike contro un muretto. Una tragica sorte compiutasi sotto gli occhi attoniti degli amici, quella di Diego De Nadai, diciott’anni. La morte l’ha incontrata nel tardo pomeriggio di ieri lungo un tratto di via Rugolet a Rugolo di Montaner, in quel di Sarmede, che stava percorrendo in sella alla propria bici.



Era il calcio la vera passione di Diego, lo sport in cui brillava, ma sono state le due ruote a toglierlo alla vita in uno splendido pomeriggio di domenica, iniziato all’insegna del divertimento. Bello quel circuito, che invitava alla corsa. Eppoi gli amici, il gruppo. Un susseguirsi di tratti con discese ideali per gli amanti della mountain bike. Che cosa sia improvvisamente accaduto è difficile da spiegare. Pare che Diego abbia perduto il controllo della bicicletta.



Una manciata di secondi in cui non è riuscito a evitare l’irreparabile. La bici ha puntato diritta al muretto di sostegno che corre lungo il tragitto. Il ragazzo, che tra l’altro non portava il casco, ci si è schiantato contro rovinosamente. L’impatto è stato violentissimo. Gli amici se lo sono ritrovato a terra in una pozza di sangue. Sotto choc, si sono precipitati alla ricerca di aiuto. Là vicino c'è una casa. Da lì è partita una chiamata all’ospedale di Vittorio Veneto. È uscita un’ambulanza che ha raggiunto a tutta velocità il luogo dell’incidente. Una corsa rivelatasi inutile. Quando i soccorritori sono arrivati si sono trovati di fronte una scena agghiacciante. Per Diego non c’era proprio più nulla da fare.



La notizia della morte di Diego, che studiava all'Itis di Conegliano, è arrivata rapida a Godega Sant’Urbano, dove il giovane risiedeva in via Ugo Costella. Famiglia molto conosciuta i De Nadai. Il papà Sergio è titolare della Gelateria artigianale Sara. A sera di quanto era accaduto era nella bocca di tutti. Straziati i genitori e la sorella Sara, che lavora in banca a Conegliano. «La preoccupazione era che i nonni Pietro ed Elisa avessero avuto in qualche modo sentore della notizia», spiegava affranta Giuseppina De Nadai, zia di Diego.
Ultimo aggiornamento: 26 Settembre, 22:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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