Contagi in aumento. L'appello dell’Usl sui tamponi: «Venite ai Covid Point per la sicurezza di tutti»

Martedì 13 Luglio 2021 di Mauro Favaro
L'esecuzione di un tampone

TREVISO  - «Visto che avete fatto festa senza rispettare i distanziamenti, nei prossimi giorni venite almeno a sottoporvi al tampone nei Covid Point. E’ gratuito. In questo modo potrete stare più tranquilli e, soprattutto, aiuterete tutti dando un contributo alla campagna di monitoraggio contro la diffusione delle varianti del coronavirus». Francesco Benazzi, direttore generale dell’Usl, si rivolge idealmente alle migliaia di trevigiani che domenica notte si sono riversate nelle piazze della Marca per celebrare la vittoria dell’Italia al campionato europeo di calcio. «Alla luce delle immagini che abbiamo visto, temiamo che possano esserci dei problemi sul fronte dei contagi – specifica – ci auguriamo che non sia così. Ma è meglio tenere la situazione sotto controllo».

I NUMERI

In questo momento si fa appello alla responsabilità individuale di ogni cittadino. Anche perché i contagi sono tornati a salire. I focolai esplosi dopo una festa a Jesolo, un’altra nella zona di Ponzano e quello registrato nel centro estivo di Santa Lucia di Piave hanno spinto l’Usl a mettere in isolamento almeno 135 persone, compresi 117 tra bambini e ragazzi. E il numero potrebbe ulteriormente salire nelle prossime ore. Fino a pochi giorni fa l’incidenza nella Marca era di 6 contagi a settimana ogni 100mila abitanti. Adesso è raddoppiata. «Oggi siamo tornati a 12 casi per 100mila abitanti», sottolinea il direttore generale. Ora c’è un vero e proprio allarme giovani. Nell’ultima settimana, infatti, sono stati confermati 108 contagi da coronavirus in provincia. E oltre l’85% ha riguardato ragazzi tra i 16 e i 19 anni. «Su 108 casi, 92 sono ragazzi in questa fascia d’età – spiega Benazzi – il resto è tra i ventenni, a parte un caso tra i trevigiani con età compresa tra i 30 e i 39 anni».

LE VARIANTI

I più giovani sono proprio quelli che si sono riversati nelle piazze per festeggiare la conquista dell’Europeo. Ci sono tutti gli ingredienti per un ripresa dell’epidemia da Covid e delle sue varianti, a partire dalla Delta, la cosiddetta Indiana. La speranza è che la bella stagione possa limitare i danni sotto il profilo dei contagi. Il problema è che i giovani faticano a rispondere anche alle chiamate per la vaccinazione contro il coronavirus. Ad oggi solo il 34,1 per cento dei ragazzi tra i 12 e i 19 anni ha ricevuto la prima dose. E le proiezioni fatte tendendo conto di chi ha già prenotato l’iniezione dicono che al 13 agosto si salirà, sì, ma non di molto: si arriverà a una copertura del 39,6 per cento tra gli under 19. «Con questo andamento sembra impossibile riuscire ad arrivare alla quota del 60% di vaccinati tra i più giovani», allarga le braccia il direttore generale dell’Usl. Si tratta di numeri che allungano ombre anche sull’avvio del prossimo anno scolastico, fissato per il 13 settembre. Ma non è tutto nero. Di contro, i trevigiani sopra i 60 anni hanno risposto bene alla campagna vaccinale anti-Covid. L’85,4 per cento ha già ricevuto la prima dose. E il 13 agosto si salirà all’87,3 per cento. «Questa è una bella soddisfazione», dice Benazzi. In questo modo si riduce il rischio per le persone nella fascia d’età più duramente colpita dall’epidemia. Di pari passo cresce anche il numero dei tamponi. Sabato nei Covid Point sono stati eseguiti 1.335 test. Nei centri vaccinali si è arrivati a 2mila tamponi. Più quelli fatti su chi entra negli ospedali. «Ormai siamo a quota 4.500 tamponi al giorno» conclude Benazzi.

Ultimo aggiornamento: 17:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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