Treviso. Bimba portata via dalla corrente
del Piave: si tuffa, la salva e la porta a riva

Giovedì 8 Luglio 2010 di Martina Tonin
Bagnanti sul Piave (foto di archivio)
TREVISO (8 luglio) - Poteva finire in tragedia la giornata sul Piave di una famiglia che, domenica scorsa, aveva cercato riparo dalla calura estiva lungo le sponde del fiume, a Colfosco di Susegana. Una bambina di 12 anni, figlia di una coppia di extracomunitari, durante un bagno nel Piave ha rischiato l’annegamento.



La bambina si è progressivamente allontanata dalla riva fino a quando, travolta dalla corrente, è improvvisamente finita sott’acqua. Nonostante i suoi tentativi di riemergere, la forza dell’acqua ha continuato a spingerla sotto. La drammatica scena non è passata inosservata a un uomo di 53 anni, Pietro Da Ros, che in quel momento si trovava sulla riva del fiume. Non ci ha pensato due volte e si è tuffato in acqua, per trarre in salvo la dodicenne. «La corrente era piuttosto forte – racconta - ma sono riuscito a raggiungere a nuoto la bambina e portarla fuori, sull’argine».



Altri due ragazzi accorsi sul posto hanno aiutato l’uomo e prestato i primi soccorsi. L’intervento tempestivo ha impedito che la bambina rimanesse a lungo sott’acqua e che questa finisse nei suoi polmoni. Una volta a riva la 12enne, che non ha mai perso conoscenza durante le operazioni di salvataggio, si è ripresa e così non è stato necessario l’intervento di personale medico. Il coraggio e la prontezza di Pietro Da Ros hanno evitato il peggio.



Originario di Vittorio Veneto, ma residente a San Vendemiano, Da Ros è dipendente di Asco Tlc. Nonostante il gesto eroico che l’ha visto protagonista la scorsa domenica, non cerca gloria né applausi: «L’avrebbe fatto chiunque. Certo, per tuffarsi e cercare di recuperare qualcuno in difficoltà bisogna saper nuotare». Poco dopo l’incidente la bambina si è allontanata con i genitori e di lei si sono perse le tracce. «Non so di dove siano, sicuramente stranieri – commenta Pietro Da Ros - il papà è riuscito a dire una sola parola: "Grazie"». Non conosce il nome della bambina, né la sua provenienza. Nemmeno lei, forse, saprà mai chi è l’uomo che, in una torrida domenica di luglio, le ha salvato la vita.
Ultimo aggiornamento: 13 Luglio, 12:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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