Stefano Fresi a Jesolo e Castelfranco con il suo gruppo Favete Linguis: «Un omaggio ai Cetra, è un gioco in musica»

Martedì 14 Novembre 2023 di Chiara Pavan
Stefano Fresi a Jesolo e Castelfranco con il suo gruppo Favete Linguis

La musica resta il primo amore, meglio se insieme al suo gruppo “comico-musicale” dal curioso nome latino, “Favete Linguis”, con cui gira i teatri d’Italia quasi da trent’anni, condividendo il palco con la sorella Emanuela e i fratelli Toni e Augusto Fornari. In barba al successo al cinema e in tv - il suo geniale chimico-lavapiatti della saga “Smetto quando voglio” gli ha cambiato la carriera - Stefano Fresi resta fedele al palco, «irrinunciabile per me», e alla musica che suona da sempre: «È grazie al Favete Linguis che ho iniziato col teatro. Il resto è arrivato dopo». Ed è proprio con il Favete Linguis che il solare attore romano, classe 1974, arriva ora in Veneto (domani all’Auditorium Vivaldi di Jesolo e il 16 e 17 al Teatro Accademico di Castelfranco, info myarteven.it) con un personalissimo omaggio al mitico Quartetto Cetra, «un atto d’amore per un gruppo che ha fatto la storia della canzone italiana».


Due coppie di fratelli insieme per i Cetra.
«Non solo: mia sorella Emanuela è stata anche sposata con Toni, e continuano a lavorare insieme.

Il segreto? Ci vogliamo tanto bene, ci stimiamo. E poi siamo insieme da sempre».


Ma questo nome come l’avete pensato?
«L’ha scelto Emanuela, è latinista archeologa, ha voluto giocare con una citazione colta. È una sorta di autocensura, un’autoironia: ci diciamo noi “state zitti” prima che ce lo dica il pubblico. Poi non ce lo dicono, finora sembrano tutti contenti». (risata)


Perché i Cetra?
«Perché sono stati straordinari. Se chiedi a un ventenne chi sono non ti sa rispondere. Eppure ciò che mi piace tanto di questo spettacolo è che è pieno di ragazzi che si divertano un sacco. I Cetra erano tanto moderni. E sono ancora attualissimi, hanno fatto cose meravigliose».


Come li racconterete?
«Li riaggiorniamo. Da loro abbiamo imparato a giocare con la musica, a fare parodie: ovviamente ora devi prendere in giro i tuoi tempi».


E come si gioca con i nostri tempi?
«Ad esempio, abbiamo cambiato il testo della “Vecchia fattoria”: in fondo, non ci sono più gli animali di una volta, tra ogm e cinghiali che girano nei giardini di casa. E poi proponiamo cose nostre, come i medley delle canzoni dell’Eiar: mi presento con una base registrata a 78 giri che non funziona, e dal vivo “cantiamo” tutti i difetti del disco che si ferma e si intoppa. Se i Cetra attualizzavano canzoni come “Malafemmina”, noi usiamo “Brividi” di Blanco e Mahmoud».


Cos’ha di così speciale il teatro per lei?
«Il contatto con il pubblico. Ogni sera incontri gente diversa, non sai come reagirà. E’ sempre una sorpresa».


E condividere il palco con sua sorella?
«Nel 1994 ho debuttato con Toni Fornari ed Emanuela, e non c’è posto al mondo in cui mi senta più sicuro. E il sorriso del pubblico, quando esci dal teatro, è la paga più bella per un attore».


Anche il gruppo di “Smetto quando voglio” resta sempre unito.
«Vero. Sono fortunato. Mi diverto moltissimo a fare questo lavoro, mi rendo conto di essere un privilegiato. E quando ci ritroviamo sullo stesso film, è sempre una gioia».


La scambiano sempre per Battiston? Il regista trevigiano Antonio Padovan vi ha pure messo insieme nel “Grande Passo”.
«E nonostante il film, non c’è verso, ancora ci confondono (risata). Antonio ci aveva fatto diventare due fratelli, ma secondo me qualcuno ha pensato “guarda che fanno con i pc! Un attore in due ruoli contemporaneamente...”».


Altri progetti con Padovan?
«Lo spero. “Il grande passo” è uno dei film a cui tengo di più. E poi lavorare in posti così diversi dai miei, con un linguaggio diverso da Roma, e duettare con Battiston, che stimo immensamente, mi è piaciuto moltissimo».


Qual è stato il suo primo “grande passo”?
«Diventare papà: sicuramente il primo vero cambiamento, quello che in cui ti dici “da qui la mia vita sarà diversa”. Potrei smettere con questo lavoro, ma mai di essere padre».

Ultimo aggiornamento: 11:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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