Ex Questura di Treviso, il Tar da' ragione ai residenti e blocca il progetto del residence di lusso con park interrato di due piani

Giovedì 20 Aprile 2023 di Redazione Treviso
Ex Questura di Treviso, il Tar da' ragione ai residenti e blocca il progetto del residence di lusso con park interrato di due piani

TREVISO -  Progetto stoppato. Il Tar ha accolto la richiesta di un gruppo di residenti di via Carlo Alberto di bloccare la realizzazione del residence di lusso che dovrebbe prendere il posto dell’ex Questura. I giudici amministrativi hanno concesso la sentenza sospensiva senza entrare nel merito, rinviando l’udienza per al prossimo 2 novembre. A convincere per lo stop sono stati essenzialmente i dubbi palesati sulla richiesta, approvata dagli uffici comunali, di realizzare un parcheggio interrato di due piani.

I progettisti, in fase di approvazione del progetto, hanno presentato tutte le rassicurazioni del caso annunciando l’utilizzo di e materiali modernissimi e tecniche già collaudate anche a Venezia, dove scavare nell’acqua è la norma. Ma i residenti hanno timore che, i delicati equilibri di una via che poggia su un canale, possano venire stravolti.


IL CAMBIO
La decisione del Tar arriva però quando la proprietà, dopo aver ottenuto dal Comune tutti i permessi di costruzione, aveva già pensato di rivedere il progetto riducendone impatto e costi, comprese le dimensioni del parcheggio interrato. E si era presa qualche mese di tempo per valutare cosa fare e cosa cambiare. Il cantiere, insomma, non è mai partito. E adesso non partirà di sicuro almeno fino a novembre. Il progetto, passato prima per gli uffici di Ca’ Sugana e poi per il consiglio comunale, prevede il completo recupero storico della facciata dell’ex questura che costeggia via Carlo Alberto. Al piano terra, sotto il lungo porticato, dovrebbero invece trovare spazio negozi e locali comunque da dedicare al commercio: e questo non cambierà. I piani superiori, invece, dovrebbero essere trasformarti in residenza di pregio e locali per le attività direzionali. Il ripensamento in atto, senza stravolgere il progetto ma portandone solo alcune modifiche, potrebbe portare ad aumentare la percentuale di direzionale e diminuire quella di residenziale.


L’ANALISI
Sul caso interviene anche Luigi Calesso (Coalizione Civica), che osserva: «La realizzazione di un solo piano interrato (invece di due) non risolverebbe tutti i problemi ma sicuramente li ridurrebbe di molto. Sul piano tecnico va rilevato che la realizzazione di garage interrati è “passata di moda” sia in centro storico che nelle nuove edificazioni nei quartieri. Siamo poi certi che la realizzazione di due piani di garage interrati all’ex-questura sia economicamente vantaggiosa?».

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