TREVISO - Insulti, sputi e botte. Ma anche lanci di oggetti. E in un’occasione anche una bastonata con un attizzatoio, l’arnese che si utilizza per spostare le braci nel caminetto. Condotte che sono costate (oltre alla denuncia, all’allontanamento dalla casa familiare e al divieto di avvicinamento alla persona offesa con tanto di braccialetto elettronico, ndr) un processo per maltrattamenti in famiglia a una donna di 67 anni, difesa in aula dall’avvocato Antonella Picco. La vittima è il marito, che di anni ne ha 70 e ha deciso di costituirsi parte civile con l’avvocato Alessandra Nava per chiedere un risarcimento dei danni subiti durante un matrimonio naufragato dopo la morte di uno dei loro figli.
Le accuse
Ieri mattina (8 maggio), di fronte al collegio del tribunale di Treviso, si è formalmente aperto il procedimento penale a carico della donna. Un’udienza intercolutoria, rinviata a gennaio del prossimo anno per la sfilata dei testimoni. Ma che ha permesso ai giudici di prendere atto delle accuse mosse contro l’imputata. Per la Procura l’uomo, dopo una vita passata a lavorare e a cercare di tirare su i figli, si è ritrovato a dover sopportare per anni le angherie della moglie.
Gli episodi
I litigi erano quasi all’ordine del giorno. La donna, in preda all’ira, distruggeva spesso la casa cercando di colpire il marito attraverso il lancio di qualsiasi cosa avesse sotto mano. Il 6 luglio dello scorso anno il primo degli episodi più violenti: al culmine dell’ennesima litigata, la 67enne, secondo la Procura, ha preso a pugni il marito sferrandogli un destro alla testa e poi mordendogli una mano e un avambraccio: il referto medico parla di escoriazioni ed emeatomi giudicati guaribili in una settimana di prognosi. Il 15 ottobre, sempre del 2024, la donna aveva afferrato un attizzatoio e aveva colpito il pensionato alla testa inseguendolo per casa mentre cercava di darsi alla fuga. Poi, non contenta, gli aveva tirato un bicchiere di vetro in faccia. Non si è rotto, per fortuna. Ma il naso sì. In quel caso i giorni di prognosi, dopo la visita al pronto soccorso dell’ospedale Ca’ Foncello, sono stati 20 per la frattura delle ossa nasali, come recita il referto di dimissioni.