Offese i colleghi nel giorno di sciopero per il Covid19: licenziato operaio

Martedì 5 Maggio 2020 di Annalisa Fregonese
La Sole Spa di Oderzo
ODERZO È stato licenziato in tronco Maurizio Fantini, 57 anni, già dipendente della Sole spa. Licenziato perché durante la concitata giornata di protesta dello scorso 16 marzo, si sarebbe espresso con frasi oltraggiose nei confronti di una rappresentante sindacale, rimproverandole la poca efficacia nel far valere le esigenze di tutela dei lavoratori, nel quadro della produzione al tempo del coronavirus.
«Angelo Di Vico, amministratore della Sole Oderzo, ribadisce la piena legittimità della decisione presa, alla quale la società è stata costretta per l’estrema gravità dei fatti contestati» è quanto dichiara l’azienda.
LA DIFESA
Enrico Botter, sindacalista di Cgil che sta assistendo Maurizio Fantini nella vertenza, ribadisce come il comportamento dell’operaio sia da inquadrare a quella straordinarietà che mai prima d’ora gli italiani si sono ritrovati ad affrontare, eccezion fatta per l’influenza di spagnola del 1918-20.
«Riconosco di aver oltrepassato il limite quel lunedì 16 marzo – commenta - Ma le mie non erano offese intenzionali. Era uno stato d’animo fomentato dalla paura del contagio. Se insistevo lo facevo per la tutela di noi lavoratori, dell’azienda stessa. Ricordo benissimo di averlo sottolineato più volte: se uno di noi vien trovato positivo stiamo a casa in 520».
LA PROTESTA
L’operaio, in Sole spa da 21 anni, chiedeva distanziamento sociale, mascherine, misura della temperatura. «Domandavo mascherine, che non avevamo, a dire che durante le pause i colleghi stavano troppo vicini a fumare o alle macchinette del caffè».
Furono proclamati tre giorni di sciopero. Venne nominato un comitato Covid-19 per sorvegliare l’osservanza di comportamenti corretti. Qualche giorno dopo il governo dichiarò il lockdown generale. Il dipendente è stato sottoposto a sospensione cautelare, dal 19 marzo fino al 20 di aprile. Giorno in cui si è svolto l’incontro di audizione a difesa. Che però non ha sortito per Fantini l’esito sperato. «C’è in me tanta amarezza – dice - Non mi sono mai sentito un oppositore dell’azienda bensì un collaboratore. Anni fa ho avuto la polmonite e so di che cosa si parla». «Faremo ricorso – annuncia Botter - Evidenzio l’eccezionalità del clima nel quale si sono svolti i fatti. Erano i giorni del picco del Covid-19, con paura, esasperazione. Abbiamo registrato questa situazione in molte aziende. La settimana seguente, data la gravità del contagio, con centinaia di morti al giorno, il governo ha dichiarato il lockdown». Per Maurizio Fantini ora il proseguimento è davanti al giudice del lavoro. 
Ultimo aggiornamento: 08:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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