Mortale sul lavoro, la moglie dell'elettricista: «Valentino ricorda il mio Andrea»

Sabato 8 Gennaio 2022 di Benedetta Basso - Maria Elena Pattaro
Andrea col suo mito Valentino

VEDELAGO - Un bimbo dagli occhioni sognanti in braccio a un giovanissimo Valentino Rossi, il futuro campione che sarebbe diventato il suo idolo. Andrea conservava quella foto come una reliquia. Aveva visto il fuoriclasse della MotoGp a 2 anni e come prima cosa gli aveva chiesto dov'era la sua moto perché voleva salirci. Sognava di incontrarlo di nuovo. Andrea Soligo non potrà più farlo: il giovane elettricista è morto mercoledì mattina a 25 anni mentre eseguiva una manutenzione alla Fen Impianti di Tezze sul Brenta (Vicenza). Vittima di un incidente sul lavoro. Ma la moglie Giorgia Nicole Gatto ha raccolto quel sogno e spera di coronarlo.

Da qui l'appello al campione nella speranza che possa regalare una dedica al suo fan.

«Vorrei che Valentino sapesse che c'era un ragazzo che non si è mai perso una gara. Sapeva tutto di lui: collezionava le sue moto in miniatura, i caschi, conosceva il numero di vittorie e i dettagli di ogni gara - racconta Giorgia -. Basterebbe anche solo un messaggio, una chiamata, una dedica scritta su una foto. Qualsiasi cosa possa mettere in contatto Andrea con il suo mito. Ne sarebbe felicissimo: sarebbe il coronamento del suo sogno».

PROGETTI INFRANTI
Di progetti in cantiere il 25enne ne aveva tanti, compreso quello di comprarsi una moto, passione di famiglia che lui aveva ereditato da papà Gianni e che a suo volta stava trasmettendo ai bimbi, Niccolò e Talia di 4 e 2 anni. L'altro grande amore era la famiglia. «Avevamo in programma di goderci il ponte dell'Epifania, magari portando i bambini sulla neve - racconta la moglie -. Quella mattina, arrivato al lavoro, mi ha mandato un messaggio come faceva sempre: Amore, sono arrivato. Ci sentiamo più tardi. Ti amo». Poi la tragedia.


L'AUTOPSIA
Il funerale slitterà alla prossima settimana. La Procura di Vicenza, che indaga per omicidio colposo, ha disposto infatti l'autopsia sul corpo del 25enne, dipendente della Veneta Impianti srl di Riese Pio X. L'incarico al medico legale verrà affidato nelle prossime ore. E il nome del titolare potrebbe comparire a breve nel registro degli indagati, come atto dovuto. «Per me è come aver perso un figlio» - dice Luciano Giacomelli, che preferisce mantenere il riserbo su quei drammatici momenti. «Il dolore è troppo grande». Da una prima ricostruzione dello Spisal dell'Ulss 7 Pedemontana, Soligo sarebbe precipitato da un'altezza di circa 3 metri, mentre si trovava su una scala a pioli, impegnato in un intervento di manutenzione. Stava per raggiungere una botola che l'avrebbe portato nel sottotetto. Con lui c'era anche il titolare, che però in quel momento si sarebbe allontanato, accorrendo soltanto quando ha sentito il tonfo. Il volo è stato fatale al 25enne: troppo grave il trauma cranico e la lesione al rachide cervicale. Il lutto ha investito non soltanto Vedelago, dove Soligo abitava, ma anche Caerano, dove era cresciuto.

Il sindaco Gianni Precoma oggi - 8 gennaio - si confronterà con la giunta comunale per valutare se proclamare il lutto cittadino nel giorno dell'ultimo saluto ad Andrea. «Non è mai stato fatto in passato, ma valuteremo». Anche don Roberto Stradiotto, parroco di Caerano, si è recato giovedì nell'abitazione della famiglia. «Sono stato pochi minuti per esprimere il mio cordoglio. C'erano molte persone che supportavano i familiari in questo momento di grande dolore. Non ci sono state molte parole, ma hanno espresso il desiderio di celebrare i funerali nella chiesa di Caerano, dove Andrea ha ricevuto tutti i sacramenti compreso il matrimonio con Giorgia».
 

Ultimo aggiornamento: 9 Gennaio, 10:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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