La ragazza aggredita a Mogliano: «Ero fuori con amici, lui mi ha pedinato. Salva per miracolo»

Giovedì 17 Marzo 2022 di Maria Elena Pattaro
il luogo dell'aggressione: il parcheggio
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MOGLIANO - «Tornavo da una serata con gli amici.

Mi sono accorta che quell’uomo mi stava pedinando. Ho cercato di seminarlo ma non ci sono riuscita. Mi ha raggiunta in parcheggio». La 20enne è ancora sotto choc per l’aggressione subita nella notte tra martedì e mercoledì, a Mogliano, la sua città, nel parcheggio di via Cimone, accanto al sottopasso ferroviario. Ma la ragazza riesce comunque a ripercorrere quegli attimi di puro terrore per raccontarli a chi l’ha salvata: i cinque pompieri veneziani che l’altra notte stavano rientrando in caserma. I suoi angeli custodi: si sono accorti del suo braccio sventolato in aria, verso la camionetta. E le sono andati incontro, braccando l’uomo che la teneva per il collo con l’intenzione di abusare di lei. Un intervento davvero provvidenziale. Per la ragazza, la serata di festa stava per trasformarsi nel peggiore degli incubi: pedinata, aggredita e immobilizzata da un uomo che cercava di palpeggiarla nelle parti intime. L’aggressore è un albanese tra i 30 e i 40 anni, residente a Preganziol ma che bazzica a Mogliano, dove è noto per le sue malefatte. Già pregiudicato, è finito in manette: dopo averne impedito la fuga, i pompieri infatti lo hanno tenuto fermo fino all’arrivo delle pattuglie per poi consegnarlo ai militari. «Lasciatemi, non ho fatto niente - diceva a chi lo teneva bloccato a terra, sul marciapiede -. Sono scappato perché avevo paura». Saranno le indagini a ricostruire con esattezza quella che ha tutti i connotati di un’aggressione a sfondo sessuale e che probabilmente avrebbe avuto gravi esiti se non fosse stato per l’intervento dei pompieri. 


IL SALVATAGGIO
Per la vittima la serata con gli amici stava per trasformarsi infatti nel peggiore degli incubi: pedinata e aggredita da un uomo che cercava di palpeggiarla nelle parti intime. In quei momenti di choc ha avuto comunque la prontezza di gridare aiuto e di fare un cenno alla camionetta di passaggio. Sperava con tutta se stessa che qualcuno la aiutasse. E così è stato. Alla squadra di pompieri di Venezia-Mestre, di rientro da un intervento, quel gesto non è sfuggito. Sono quesi le 3. La squadra ha appena liberato, poco distante, una persona rimasta incastrata all’interno di un’auto capovolta. Passano per Mogliano lungo il Terraglio e all’altezza del parcheggio di via Monte Cimone un particolare attira l’attenzione del caposquadra e dei suoi uomini. Buttando l’occhio sullo specchietto retrovisore si accorgono che una ragazza si sta sbracciando. Potrebbe essere un saluto ma anche una richiesta di aiuto. Decidono di tornare indietro: non si sa mai. Il fiuto da soccorritori non li inganna. La scena che si para loro davanti è fin troppo chiara: un uomo teneva per il collo la ragazza. Cercava di immobilizzarla per abusare di lei. Alla vista dei pompieri l’aggressore molla la presa e cerca di scappare. Ma la fuga dura poco: i pompieri lo rincorrono e riescono a braccarlo. Adesso è lui quello immobile, a terra. «Stai fermo» - gli dicono i pompieri mentre lui si dimena sul marciapiede cercando di liberarsi dalla stretta. Le grida svegliano i residenti: c’è chi si affaccia alla finestra e chi rimane a letto, spaventato, pensando che si tratti dell’ennesima lite, in una zona critica della città dove spaccio e prostituzione sono di casa. 


RAGAZZA SOTTO CHOC
La vittima è sotto choc: lo spavento ha ancora il sopravvento su di lei. Il sollievo per essere stata strappata alla violenza dell’aggressore è una sensazione che arriverà più tardi. Sul posto arriva un’ambulanza del Suem 118, che le presta soccorso. L’aggressore invece finisce in manette: i carabinieri dalla stazione locale lo prendono in custodia e lo portato in caserma. Scatta il Codice rosso, come previsto nei casi di violenza contro le donne. I militari hanno acquisito i filmati delle telecamere di videosorveglianza puntate sul parcheggio pubblico: potrebbero aver immortalato l’intera aggressione. Le eventuali immagini unite alla testimonianze della vittima e dei vigili del fuoco permetteranno di ricostruire l’inquietante episodio. Che ha lasciato tutti molto scossi: la ragazza in primis, i pompieri stessi e l’intera città. 
 

Ultimo aggiornamento: 09:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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