Contagiato, supera il Covid ma non supera l'affaticamento: città in lutto per Vergani

Martedì 1 Marzo 2022 di Fabio B. Mason
Gianfranco Vergani

MOGLIANO - Era praticamente fuori pericolo dopo aver contratto il Covid. Sarebbe tornato presto a casa in osservazione, ma non ce l'ha fatta: troppo difficile superare l'affaticamento dopo il lungo periodo passato all'ospedale. Così se n'è andato Gianfranco Vergani, classe 1936, romano di nascita, a Mestre da molti anni, già collaboratore de Il Gazzettino e di altre testate.

Voleva tornare presto a casa, stare con i figli, bere un caffè, mangiare il pesce: sono le ultime parole pronunciate alla figlia Viviana e ai suoi cari poche ore prima di andarsene per sempre.


FINE IMPROVVISA

«Fino alla fine ha pensato a noi, era molto dedito al prossimo, ha lottato fino alla fine ma non ce l'ha fatta. È riuscito a vedere me e mio marito Marco che adorava come un figlio ed era contento così. Purtroppo a causa della mancanza di posti in terapia sub intensiva era stato trasferito dall'ospedale dell'Angelo di Mestre a quello di Dolo dove le sue condizioni sono peggiorate di colpo, anche se da un primo momento pareva che ce la facesse. Le sue patologie lo hanno fortemente debilitato e il sopraggiungere di altre complicazioni hanno preso il sopravvento dopo che avevamo tirato tutti un sospiro di sollievo». Era molto lucido Gianfranco fino a poche ore prima del decesso. «Mi diceva sempre tutto quello che dovevo fare anche con voce flebile. Nessuno di noi si aspettava una fine così repentina. Io e mio fratello Emanuele gli avevamo detto che a casa tutti lo stavano aspettando, negli ultimi giorni sembrava che la sua condizione migliorasse, da tre settimane si era anche negativizzato dal Covid, ma purtroppo il suo male era un altro. Papà se n'è andato col sorriso e la grande dimostrazione d'affetto di tutti quelli che ci hanno scritto è la grande testimonianza dell'amore che ha lasciato».

ECLETTICO

Gianfranco Vergani era un guerriero. Nella sua vita si è reinventato molte volte: ha frequentato la facoltà di discipline giuridiche dell'Università La Sapienza di Roma per proseguire poi i suoi studi a Ferrara con il corso di laurea in Giurisprudenza. È diventato perito merceologico in avarie marittime. Fino al 1980 è stato segretario provinciale della Uim, anno in cui è entrato come membro effettivo dell'organizzazione nazionale. Nel giugno 1976 è stato nominato Cavaliere della Repubblica da Aldo Moro. Nel 1964 ha prestato servizio come funzionario nell'Ufficio legale della Società Adriatica di Navigazione a Venezia.

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