Imprenditrice seguita fino a casa, scende dall'auto e scatta l'agguato

Mercoledì 1 Maggio 2019
Imprenditrice seguita fino a casa, scende dall'auto e scatta l'agguato
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PAESE - «Quando quell'auto ci ha sorpassato mi è venuto in mente la rapina dell'altra volta, di sei anni fa, come fosse un film già visto». Quella di Graziella Zanatta, 70enne titolare con il marito Giuseppe Nadaletto del negozio di abbigliamento Tubia moda di Paese, era inizialmente solo una brutta sensazione. Non poteva certamente immaginare che quello strano dejà vu fosse davvero un campanello d'allarme. Come centinaia di altre volte nella sua vita da imprenditrice la signora Graziella, domenica sera, era tornata a casa, verso sera, dopo una lunga giornata di lavoro: qui ad attenderla ha trovato una brutta sorpresa. Due banditi senza scrupoli, con il volto travisato da cappucci e probabilmente armati di pistole (anche se le armi non sono state spianate), hanno atteso che il marito entrasse in casa mentre lei si stava attardando nel parcheggio. Sono istanti concitati. I banditi, in un italiano senza particolari inflessioni (ne' venete ne' dell'Europa dell'est), hanno sorpreso Graziella mentre stava scendendo dal mezzo e le hanno chiesto di consegnare spontaneamente la borsa con l'incasso, ma poi, spazientiti, gliel'hanno presa dal sedile su cui era appoggiata per poi fuggire.

LA REAZIONE
Graziella Zanatta, pur scossa per l'agguato subito, non ha reso di certo facile la vita ai rapinatori: li ha colpiti più volte con l'ombrello, purtroppo senza ferirli, per evitare che prendessero il bottino. Alla fine la somma sarà quantificata in circa 2mila euro in contanti: si trattava dell'incasso del negozio di via Giuseppe Da Vittorio a Paese, una delle realtà storiche del commercio di abbigliamento della zona e purtroppo già presa di mira in passato sia dai ladri che dai rapinatori. Domenica sera i malviventi, dopo il sorpasso al furgone su cui viaggiavano Graziella Zanatta e il marito, avevano posteggiato l'auto poco distante alla loro abitazione, in una stradina laterale, per poi scappare via, facendo perdere le proprie tracce. È in questo frangente che la 70enne si è resa conto che l'auto che aveva effettuato prima quella strana manovra era proprio quella dei banditi. A due giorni dall'episodio l'imprenditrice è ovviamente ancora molto scossa. «Tutto è successo alle 19.45 circa - racconta - dopo aver lavorato in negozio la domenica pomeriggio, come sempre: quando un'auto ci ha superato poco prima di casa mi è subito venuto in mente il film dell'altra volta, solo che questa volta chi ci aveva preceduto aveva posteggiato in una laterale non distante da casa. Una volta arrivati, mio marito è smontato dal furgone ed è andato in casa: erano in due incappucciati e da come parlavano penso fossero nostrani. Ho provato a resistere, li ho colpiti con l'ombrello che avevo in mano ma loro sono subito corsi via con i soldi dell'incasso del pomeriggio».

LE INDAGINI
La 70enne, sconvolta per quanto accaduto, non ha potuto far altro che avvertire il marito e lanciare poi l'allarme ai carabinieri della stazione di Paese a cui ha poi, l'indomani, denunciato quanto avvenuto. Le indagini dei militari si preannunciano molto complesse: al setaccio saranno passate le telecamere della zona, per accertare se i rapinatori abbiano o meno lasciato tracce lungo il tragitto scelto per fuggire via. L'ultima rapina subita dai proprietari del negozio Tubia moda di Paese risale al marzo 2013. Curiosamente le analogie tra le due rapine non mancano. L'auto della coppia giunse a casa, vennero aperti i cancelli e Giuseppe Nadaletto scese dal mezzo per entrare in casa mentre la moglie, al volante del mezzo, terminò la manovra, per poi andare a piedi verso i cancelli per chiuderli. In quel momento è piombato nel cortiletto un uomo che rapidamente aprì una delle portiere posteriori, afferrando la borsa con all'interno una somma di 10mila euro.

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Ultimo aggiornamento: 2 Maggio, 09:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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