Luca e Serenella, hanno "vinto" l'America con una lotteria, sorteggiati tra 8 milioni: «Treviso addio, abbiamo la green card»

Giovedì 7 Aprile 2022 di Federica Baretti
Da sinistra Giulia, Luca, MIchele e Serenella Favaro in California
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TREVISO - Il sogno americano ha le fattezze della più grande e incredibile lotteria del mondo, dove in palio non ci sono fiumi di denaro, ma la carta di residenza permanente che consente a un cittadino non statunitense di vivere e lavorare legalmente negli Stati Uniti senza l'obbligo di un visto. E di cambiare vita. Una media di 8 milioni di domande ogni anno provenienti da tutto il mondo per sfidare la sorte sperando di essere fra i 50 mila fortunati nomi che vengono annualmente estratti e legittimati a partire per gli States. Nel 2019 a sfidare la fortuna, un po' per scherzo, un po' per quell'impulso che spesso spinge gli esseri umani a imboccare strade sconosciute, c'erano anche Luca Favaro, infermiere trevigiano di Breda di Piave, nonché autore del fortunato romanzo Il tempo senza ore (Nulla die, 2015), primo classificato nel 2017 al Premio Prunola (oggi Premio letterario Giorgione) e sua moglie Serenella, anche lei infermiera.

Ebbene, entrambi sono stati estratti nella Green Card Lottery ed entrambi, insieme, hanno superato facilmente i passaggi successivi, presentando idonea documentazione e dimostrando di avere i requisiti per potersi trasferire negli Stati Uniti.

CALIFORNIA

«Lavoravamo all'ospedale Ca' Foncello di Treviso - racconta Favaro -, siamo stati operativi per quasi trent'anni nei reparti di Medicina, Lungodegenti, Ortopedia, Urologia, oltre che a Casa Marani a Villorba, senza contare gli anni di volontariato con l'Advar. Ci siamo detti: perché non provare? Così abbiamo deciso, assieme ai nostri figli Giulia e Michele, di partire». Destinazione California. Thousand Oaks, per la precisione, 40 miglia da Los Angeles. «Lì avevamo degli amici - spiega l'infermiere - e c'eravamo già stati più volte in vacanza. Ci siamo licenziati entrambi e siamo partiti pensando di fermarci per un anno e fare un'esperienza». Era il mese di maggio del 2019. «Qualche mese per ambientarci - prosegue Favaro - sia noi che i ragazzi con la scuola, e poi il Covid ci ha inchiodati qui». Sono passati tre anni da quella decisione. 36 mesi durante i quali Luca e Serenella hanno trovato lavoro in una casa di riposo come medication technician, una figura di supporto addetta alla somministrazione della terapia e alla rilevazione dei parametri vitali. Michele si è diplomato e Giulia si è laureata. «Difficile pensare a un ritorno - ammette Favaro, oggi 50enne -. Stiamo tutti bene, mia figlia si è anche fidanzata. Non avrei mai immaginato, dopo aver lavorato per quasi 30 anni come infermiere a Treviso, un cambiamento così radicale, ma devo ammettere che spesso mi sono trovato nel corso della vita a prendere delle decisioni senza sapere esattamente dove mi avrebbero portato, mi sono fidato più del cuore, ma razionalmente non conoscevo la direzione».

RACCOLTA

Un approccio all'esistenza ben raccontato nella sua prima raccolta di poesie, Cinquanta passi all'indietro, fresca di pubblicazione nella collana iCanti della Nulla die. Cinquanta poesie scritte in un arco di tempo lungo, versi a volte spietati e intrisi di dolore, incrociato nelle corsie degli ospedali e delle case di riposo, e vissuto in prima persona a causa della depressione di cui l'autore ha sofferto in una fase della sua vita. Poesie che nel contempo vengono attraversate dalla luce della fede, in una sorta di dialogo costante con Dio, che per Favaro rappresenta un incontro con il sé più intimo e spirituale. Le opere sono cinquanta, come i passi all'indietro del titolo, «perché quando si cammina all'indietro non si vede dove si sta andando. Non si sa quale direzione prendere, a volte indovinando la via, altre cozzando contro gli ostacoli, altre ancora uscendo di strada. In ogni caso si riparte senza stancarsi mai di riprovare, di ricominciare». Il libro, in questo senso, è un cammino a ritroso attraverso relazioni, emozioni e sentimenti. Favaro ha pubblicato tre raccolte di racconti e il romanzo Il tempo senza ore, che oltre al Prunola, ha vinto il premio Il lato notturno della vita 2017 e il premio speciale della giuria all'IBRSC di Belluno 2016. Dal libro, che racconta una storia di Alzheimer presenile, è stata ricavata l'omonima rappresentazione teatrale. 

Ultimo aggiornamento: 18:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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