Il triangolo del contagio tra San Fior e Cordignano: 12 vittime e 100 positivi

Sabato 4 Aprile 2020 di Claudia Borsoi
il focolaio partito dai bar dove si trovavano gli anziani dei tre comuni a giocare a carte
CORDIGNANO Un centinaio di persone positive, oltre il doppio in quarantena tra le mura domestiche e ben a. Le comunità di Cordignano, San Fior e Orsago stanno pagando di più, in termini umani ed affettivi. Over 90, ma anche settantenni attivi nel mondo sociale e sportivo, non ce l’hanno fatta a vincere la battaglia contro il Covid-19. E al focolaio dei giocatori di carte, si aggiunge ora anche quello che interessa la comunità “Girasole” di Orsago dove almeno una dozzina di ospiti sono risultati positivi.

Ieri mattina, Cordignano ha pianto la sua quarta vittima: Giacomo Ardengo, 75 anni, già presidente della Pro Loco. Una morte che ha scosso molto la comunità. Ad Orsago pure un decesso nelle ultime ore, il primo registrato in questo comune: il signor Battaglia, uno dei primi casi accertati di Covid-19 in paese, non ce l’ha fatta. A San Fior i morti ad oggi sono addirittura sette, ma qui – nota positiva – il numero dei contagiati non ha subito nell’ultima settimana alcun incremento, tanto che la comunità – che con i suoi 6.900 abitanti sta pagando il prezzo alto – spera che ciò possa essere di buon auspicio. «La morte di Giacomo Ardengo colpisce duramente, ancora una volta, la nostra comunità – afferma il sindaco Alessandro Biz -. Una figura molto attiva nel mondo associazionistico, una persona che ha dato tanto alla nostra comunità». 75 anni, agente di commercio in pensione, Ardengo abitava a Ponte della Muda ed era molto conosciuto per esser stato, per ben 36 anni fino al 2016, presidente della Pro Ponte. Era stato attivo anche nella Pro Loco di Cordignano ed era stato tra i fautori del concorso di pittura che annualmente si tiene in paese. «La nostra associazione – le parole di cordoglio della Pro Loco – perde una colonna portante. Ti ricordiamo orgoglioso del tuo impegno sociale, non una parola di troppo, sempre sì». Ardengo lascia la moglie Elsa e il figlio Daniele con Marina e i nipoti.

Da inizio epidemia i contagiati a Cordignano sono 38, incluse le persone guarite e decedute. Decine e decine le persone che, entrate in contatto con positivi, devono trascorrere un periodo di quarantena a casa. «Confido – la speranza del sindaco Biz – che di qui a due settimane la lista delle persone positive possa accorciarsi. Nonostante il numero significativo, in queste ultime due settimane grazie ai comportamenti prudenti adottati i nuovi contagi sembrano essersi ridotti di molto. C’è un leggero ottimismo e la speranza che il peggio sia passato, anche se l’uscita da questa situazione sarà graduale». Nel vicino comune di Orsago, dove si piange la prima vittima per coronavirus, la situazione che ora preoccupa di più è quella del “Girasole”. Nel comune sono circa 25 le persone contagiate, la metà appartengono alla comunità-alloggio. I casi riconducibili alle carte da gioco sono davvero pochi. «Il fatto di aver chiuso ancor prima dei provvedimenti nazionali il nostro centro anziani ha senz’altro contribuito a ridurre il numero dei contagi» evidenzia il sindaco Fabio Collot. A San Fior da una settimana il numero dei contagi, 35, si mantiene stabile. «È il momento di tenere duro e non mollare – l’appello che il sindaco Giuseppe Maset lancia alla popolazione finora ligia alle regole -, per questo ho chiesto alla polizia locale di essere operativa per i controlli anche domenica»

Era in ospedale da qualche tempo, dapprima a Oderzo poi a Treviso dov’è morto ieri, don Corrado Forest, parroco di Tempio di Ormelle. Ottantenne, gli acciacchi dell’età si facevano sentire e, al suo fisico fragile, si è aggiunto il Coronavirus. Ma don Corrado non è morto di polmonite, a cedere è stato il suo cuore. Un cuore generoso e appassionato che per tanti anni si è dedicato con tutte le sue energie alla parrocchia di Tempio, valorizzando l’antichissima chiesa dei Templari. Nato a Mansuè nel 1940, don Corrado è stato vicario cooperatore nelle parrocchie di Vazzola, Mansuè e Caneva, vice-rettore al collegio vescovile “Dante Alighieri”, quindi parroco a Farrò di Follina. Arciprete parroco di Fontanelle dal 1996 al 2004, oltre che di Fontanellette e Vallonto per alcuni anni, nel 2004 è stato nominato arciprete parroco di Tempio di Ormelle. Don Massimo Bazzichetto, moderatore dell’Unità Pastorale di San Polo-Vazzola in cui don Corrado era inserito, commenta: «L’ultimo ricordo di don Corrado è quello della telefonata che gli ho fatto alcuni giorni fa, per sentire come andava. Si sentiva dalla voce affaticata che portava il peso della sofferenza, ma non è mancata la sua battuta che ha strappato una risata». «Il vescovo Corrado – aggiunge don Alessio Magoga, direttore del settimanale L’Azione - lo aveva contattato al telefono quando gli era stato confermato di essere positivo al Covid-19 e gli aveva così risposto: “Non è male che anche qualche prete prenda questo tipo di malattia per condividere quello che vivono molte altre persone”. La condivisione della malattia, purtroppo, è divenuta anche condivisione della morte di tanti altri fratelli e sorelle». «Alla comunità di Tempio ed alla nostra chiesa millenaria – dicono Mariangela Zaia e Marco Trevisan del consiglio pastorale – don Corrado ha dedicato tutto sé stesso. Ci rammarica non poterlo salutare come si merita».

Si è spenta invece in Friuli, nella piccola comunità di Socchieve, Alessandra Meda, 77enne, originaria di Treviso ma legata affettivamente al paese carnico di cui è originario il marito, Renzo Parussatti. La donna è morta giovedì in ospedale a Udine, dove era ricoverata a seguito delle complicanze dovute al contagio. La pensionata, che risiedeva a Treviso, aveva raggiunto l’abitazione di famiglia in Carnia dai primi di febbraio, precedentemente al divampare dell’emergenza, e stava trascorrendo alcune settimane di villeggiatura come sovente faceva nella frazione di Mediis. Il 19 marzo scorso il coronavirus aveva fatto la sua comparsa nel paese della Val Tagliamento che conta circa 900 abitanti ed otto frazioni, con il primo caso di positività, poi allargatosi ad altre cinque persone, tra cui la farmacista che è stata ricoverata in ospedale a Udine. 
 
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