Dona un rene alla sorella malata e le salva la vita: il Comune gli concede la Cittadinanza onoraria

Venerdì 2 Dicembre 2022 di Brando Fioravanzi
Dona un rene alla sorella malata e le salva la vita: il Comune gli concede la Cittadinanza onoraria

SAN ZENONE DEGLI EZZELINI - Da ieri sera San Zenone degli Ezzelini ha un cittadino onorario in più. Il sindaco Fabio Marin ha difatti conferito la cittadinanza onoraria al 59enne concittadino Michele Rebellato, padre di Lisa e Maria e residente a Caerano di San Marco da oltre 30 anni con la moglie Lorella. A motivare la scelta della Giunta comunale un suo gesto straordinario realizzato lo scorso 8 aprile quando ha donato un rene alla 47enne sorella Roberta, già trapiantata nel 1997 a Treviso all’età di 22 anni e per anni sottoposta a dialisi peritoneale dopo aver contratto uno streptococco in gola che ne aveva provocato Nefropatia di Berger.

Una patologia che, nonostante il trapianto, le ha comunque permesso di partorire la figlia Arianna ora 14enne.

“Un gesto sacro che pone la vita al primo posto, una scelta etica, di civiltà, che testimonia una piena adesione alla fratellanza e alla solidarietà reciproca” si legge nelle motivazioni del riconoscimento. La cittadinanza onoraria di Rebellato è infatti strettamente collegata al valore della donazione, considerato un atto gratuito, anonimo e solidale per restituire una vita piena a chi è in attesa di ricevere un trapianto, una terapia sicura e consolidata per la cura delle gravissime insufficienze d'organo. Nel caso di Michele e Roberta la compatibilità per la donazione – dopo gli esami necessari – è risultata praticamente totale.

 «La motivazione per cui ho voluto donare è unica: perché voglio bene a mia sorella. La nostra è una famiglia molto unita per cui non c’è stato un momento di dubbio nell’offrirmi alla donazione - spiega Michele Rebellato - La difficoltà è stata nell’affrontare l’iter, nel verificare la compatibilità e lo stato di salute, ma appena ci sono stati gli esiti positivi, la convinzione da parte mia è stata totale, condivisa con mia moglie e le mie figlie. Si tratta di un gesto che rifarei ancora perché vedo quanto meglio sta ora mia sorella, anche grazie al mio rene, e credo che con questa azione abbiamo testimoniato che insieme le cose si possono fare».

«Dopo l’operazione il mio corpo è tornato in vita dopo tanta sofferenza perché da due anni, proprio nel periodo del lockdown, non stavo più bene – racconta la sorella - Nei giorni in cui ero all'ospedale, e anche prima dell’intervento, non mi rendevo conto. Il giorno in cui mi hanno dimesso e nei giorni successivi piangevo tanto, sempre. Ho metabolizzato cosa Michele aveva fatto per me: si è tolto una parte di sé per darlo a me e ha messo a rischio la propria vita per me: una cosa immensa per la quale non finirò mai di ringraziarlo».

Così, invece, il sindaco Fabio Marin che per 8 anni è stato anche presidente dell’AIDO: «Il Comune ha voluto conferire la cittadinanza onoraria a Michele Rebellato per riconoscere il grande gesto di amore che ha rivolto alla sorella che, di fatto, ha permesso di salvare la vita ad una nostra concittadina. A San Zenone conosciamo bene queste esperienze perché già la compianta Dorina Rech ricevette un rene dalla madre così come Lucia Andreatta, che ora non risiede più in paese, è tornata a vivere grazie ad un rene donato. La nostra sensibilità nei confronti della donazione è totale tant’è che, una volta riqualificato la parte sud del Municipio, intitoleremo la nuova piazza proprio ai donatori».

Ultimo aggiornamento: 3 Dicembre, 18:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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