Covid a Treviso, la stretta del sindaco: «Niente mura e Restera camminate nei campi»

Giovedì 12 Novembre 2020 di Paolo Calia
Covid a Treviso, la stretta del sindaco: «Niente mura e Restera camminate nei campi»
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TREVISO «Se bisogna dare una stretta, meglio farlo adesso. Subito». Il sindaco Mario Conte è lapidario. La prospettiva che il Veneto, e quindi Treviso, entri in zona arancione non lo spaventa, anche se ne farebbe volentieri a meno. Ma pure lui si rende conto che la curva dei contagi non si arresta, che è fondamentale fare qualcosa. Anche a costo di prendere provvedimenti di una certa gravità. Ed è meglio adesso, che arrivare a una stretta a ridosso di dicembre, del Natale, del periodo più delicato e importante dell'anno per tante categorie produttive. Detto questo a Treviso, almeno per questo fine settimana, non ci saranno ordinanze di chiusura per piazze, strade o luoghi della città particolarmente frequentati: «Ancora non ne vedo la necessità - spiega - ma invito tutti a scegliere una bella camminata nei campi piuttosto che andare in centro o sulla Restera, zone troppo affollate.

Intanto siamo in attesa dell'ordinanza che firmerà il governatore Zaia per capire quali restrizioni ci saranno. Se si va verso il blocco dei trasferimenti da un comune e l'altro? Se sarà così ritengo che possa essere la strada giusta. Per il resto confido nel buon senso dei trevigiani, nell'azione di sensibilizzazione al rispetto delle regole, anche se ogni giorno è un banco di prova. Se invece dovessimo vedere ancora scene che non ci piacciono, se la nostra fiducia dovesse essere tradita, allora prenderemo in considerazione altri provvedimenti e saremo pronti a chiudere».

 
LA SCELTA

Nessun provvedimento di chiusura quindi per Restera, mura, Pescheria o altre parti del centro storico. Ca' Sugana, come gli altri comuni, resta in attesa che la Regione emani le direttive anti-assembramento. Poi si adeguerà. Ma ci saranno i controlli, con tanto di sanzioni per chi sgarra: «I controlli li aumenteremo per questo fine settimana - ribadisce il sindaco - per verificare la presenza di assembramenti, l'uso corretto della mascherina, il rispetto delle distanze. Faremo tutto quello che si deve fare in casi come questi e che, negli ultimi tempi abbiamo sempre fatto. Ma alla fine schierare 20 agenti di polizia locale serve fino a un certo punto se in città arrivano 50-60mila persone come l'ultimo fine settimana». Morale: ben venga il provvedimento di Zaia che impedisce di muoversi da un comune all'altro, forse unico vero baluardo per scoraggiare l'assalto delle folle. «Se la misura sarà questa - conferma Conte - penso che sia la più adeguata. L'ordinanza della Regione parte dall'ascolto dei sindaci e per questo ringrazio il governatore, a cui abbiamo spiegato le nostre criticità. E penso che i cittadini, alla fine, siano ben disposti ad affrontare qualche sacrificio adesso per tentare di salvare il Natale. Se c'è un momento giusto per dare una stretta penso che sia questo. E tutti saremmo ben disposti ad accettarla. Poi le critiche non mancheranno, ma in questo momento al centro della nostra azione deve esserci la tutela della salute. Stringere è sempre brutto. Ma se bisogna fare un sacrificio è meglio farlo adesso».


IL VERTICE

Il sindaco attende anche le indicazioni che verranno date oggi in Prefettura, dove il prefetto Maria Rosaria Laganà ha convocato il tavolo sicurezza per fare il punto sulla situazione Covid e ipotizzare, con sindaci e forze dell'ordine, le contromisure da prendere per evitare l'assalto ai centri storici visto sabato e domenica scorsi. Probabile quindi che, oltre all'ordinanza regionale, il prefetto possa chiedere altri provvedimenti. Nell'atresa lancia un invito ai trevigiani che, con ogni probabilità non potranno uscire dal territorio comunale: se volete andare passeggiare, non andate nei soliti posti. «Il nostro territorio ha tanto da offrire è una città meravigliosa - sottolinea - il prossimo weekend, a prescindere da quelle che saranno le ordinanze, per la passeggiata invito a scegliere le campagne vicino casa o altri luoghi all'aria aperta dove non c'è pericolo di assembramenti. La Restera, tanto per dire uno dei posti più frequentati, è molto bella. Ma forse, adesso, è meglio evitarla e scegliere un altro posto meno frequentato. Io, per esempio, andrò a fare due passi nei campi attorno a Santa Bona, luogo bellissimo, con ville meravigliose e una natura fantastica. E sicuramente non troverò tanta gente». 
 

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