TREVISO – Anche in provincia di Treviso, così come in tutto il Veneto e la Lombardia, nelle ultime settimane ha ripreso a circolare il virus del Covid. Questa volta ad interessare è soprattutto la nuova variante Xec (parte della linea “Omicron” e rilevata per la prima volta in Germania ad agosto) che su tutto il territorio regionale, dal 17 al 24 settembre, ha portato quattro decessi e dieci ricoveri in terapia intensiva, oltre ad un aumento di contagi in continua crescita tanto che la nostra regione è stata valutata come quella con l’incidenza più alta.
I dati
Una situazione che ha colpito anche la Marca trevigiana e le sue strutture sanitarie e a dirlo sono proprio i numeri forniti dall’azienda sanitaria che mostrano come dal 16 al 22 settembre la media di nuovi ricoveri per Covid fosse di 3,6 al giorno, mentre dal 23 al 29 del mese il dato è aumentato a 5,1 con attualmente 24 pazienti sotto osservazione negli ospedali.
«È vero, i casi relativi al Covid sono in aumento, ma questo è anche un fenomeno legato alla riapertura delle scuole – sottolinea Francesco Benazzi, direttore generale dell’Ulss 2 – Gli studenti, infatti, stando tra loro hanno più possibilità di veicolare il virus. Se però su di loro non ci sono ripercussioni, lo stesso non lo si può magari dire per i nonni o le persone fragili con cui si interfacciano quotidianamente».
Le precauzioni
«Proprio per questo motivo, chiedo ai ragazzi di tornare ad usare la mascherina quando sono in presenza di persone anziane o fragili, così da contenere questo aumento di contagi e preservare al contempo la salute di queste persone – continua il dg Benazzi – Altrettanto importante è poi la vaccinazione e ricordo che, appena sarà disponibile, si potrà fare nello stesso momento sia il vaccino contro la variante Xec del Sars-Cov2 che quello per l’influenza. Sono entrambi importanti visto che da fine novembre al prossimo mese di febbraio avremo il periodo clou per la recrudescenza dei fenomeni influenzali e dobbiamo farci trovare tutti pronti».
I sintomi della nuova variante – che tendenzialmente appaiono da 2 a 14 giorni dall'infezione - sono comunque sempre febbre, dolori muscolari, stanchezza, tosse e mal di gola.