Coronavirus. Mascherine e gel non a norma: i Nas multano 10 aziende

Venerdì 17 Aprile 2020 di Alberto Beltrame
Coronavirus. Mascherine e gel non a norma: i Nas multano 10 aziende
TREVISO - Hanno subito provato a riconvertire le proprie attività per produrre quanto più richiesto in questo momento sul mercato: mascherine e gel igienizzanti. Senza tenere conto però di dettagli a dir poco indispensabili, dalla corretta etichettatura alle certificazione dei dispositivi commercializzati. Sono 10 le aziende sanzionate in questi giorni dai carabinieri del Nas di Treviso per aver tentato di mettere sul mercato schermi protettivi e miscele a base di alcol spacciandoli di fatto per mascherine e prodotti adatti a proteggersi dal nuovo coronavirus. «Si tratta di violazioni amministrative del codice del consumo - spiega il comandante del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Treviso Giuseppe Mercatali -, perchè di fatto alcuni prodotti proposti non sono certificati per la funzione indicata. In questo momento c'è una sorta di zona grigia, ma non ci si può improvvisare imbottigliatori di igienizzanti dall'oggi al domani o produttori di mascherine, indicando nelle confezioni che sono utili a combattere l'epidemia». Nei confronti delle dieci attività, sono state quindi staccate sanzioni per diverse migliaia di euro e tutta la merce è stata posta sotto sequestro.

IL BLITZ
Uno degli ultimi controlli, avvenuto in un'azienda dell'hinterland trevigiano, ha portato al sequestro di 1.000 boccette di liquido igienizzante. Il titolare della ditta interessata aveva trasformato la linea produttiva per poter imbottigliare una miscela a base alcolica, senza però aver effettuato alcun test, e tanto meno aver sottoposto a certificazione, il liquido commercializzato. «In molti si stanno improvvisando imbottigliatori e produttori di schermi protettivi, ma ovviamente non è possibile dare indicazioni ingannevoli, e non provate, su quanto viene proposto al pubblico - spiega il comandante dei Nas -. Bisogna rispettare le indicazioni del codice del consumo, in particolare riguardo alla denominazione legale del prodotto, la presenza di sostanze potenzialmente dannose, i materiali impiegati e i metodi di lavorazione oltre alle istruzioni. E di certo non si possono inserire indicazioni che riguardano la presunta efficacia contro il nuovo coronavirus senza possedere alcuna certificazione». A trarre in inganno alcuni piccoli imprenditori, sarebbe stata la deroga dell'Usm sui dispositivi di protezione individuale bloccati negli uffici doganali. Deroga però che non può riguardare le mascherine prodotte ex novo nel territorio nazionale. «Su questo è bene sia fatta chiarezza: alcune aziende si sono messe a stampare schermi protettivi (come quelli regalati dalla Regione), senza però indicare, cosa fondamentale, che non si tratta di dispositivi di protezione individuale a tutti gli effetti - spiegano i Nas -. La differenza è sostanziale, anche perchè ci sono anche molte aziende che la riconversione, quella vera, la stanno facendo, seguendo i percorsi e affrontando i costi necessari».

LE ISPEZIONI
Con la riapertura dei cancelli di molte aziende (quasi il 47% delle attività sono state autorizzate a ripartire nella Marca stando alle stime della Camera di Commercio), i controlli dei militari del Nas si sono concentrati anche sul rispetto delle misure approntate per contenere il contagio sul posto di lavoro. «Le attività si stanno per lo più riorganizzando - spiega Mercatali -, ma chi è già ripartito sta seguendo alla lettera le indicazioni, fornendo ai dipendenti guanti e mascherine e installando i dispositivi necessari per far rispettare le distanze minime di sicurezza. Chi non si è ancora adeguato lo farà nei prossimi giorni, anche perchè in molte attività non sono ancora stati fatti rientrare tutti i dipendenti. Le inottemperanze, insomma, al momento possiamo considerarle marginali e risolvibili attraverso alcuni accorgimenti tecnici». I Nas sono tornati anche nella case di riposo, dove nei giorni scorsi si è conclusa la campagna di screening su ospiti e pazienti. «La Regione ci ha dato una grossa mano con questa operazione - conclude il comandante del nucleo trevigiano -. Di sicuro i controlli continueranno anche nelle prossime settimane, sia nelle strutture per anziani che nelle aziende». Circa una decina le ispezioni effettuate ogni giorno dai militari del Nas di Treviso, che ha competenza anche nelle province di Venezia e Padova.
Alberto Beltrame
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ultimo aggiornamento: 09:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA