«Vietato usare il cellulare in negozio»: in troppi provano e poi comprano on line, giro di vite dei commercianti

Domenica 22 Ottobre 2023 di Alfredo Baggio
Il cartello di divieto di fotografare nel negozio di calzature Pupin

TREVISO - A Treviso spunta la segnaletica del buon costume con sempre più esercizi commerciali del centro città che espongono cartelli per chiedere alla clientela di non comportarsi maleducatamente. Primi fra tutti quelli che vietano l'utilizzo del telefono all'interno dei negozi, sulla scia dell'iniziativa di Massimo "Billi" Carlesso, il calzolaio di via Paris Bordone. Alcuni, come ha fatto Carlesso, per evitare di dover servire il cliente che non finisce la chiamata prima di entrare a fare acquisti e altri invece per scoraggiare chi vorrebbe solamente fare le foto ai prodotti esposti per poi comprarli online.

I CASI
«Come qualcuno ha già detto è una semplice questione di educazione - spiega "Sossio", il titolare di Tabacco Piazza del Grano - e per questo da circa un mese ho deciso di esporre un cartello che invita i clienti a non entrare nel negozio con il telefono». "Si prega di non entrare con il telefono all'interno del negozio" è il messaggio appeso allo stipite della porta d'ingresso della tabaccheria di Borgo Mazzini e che «forse avrei dovuto mettere anche prima, nonostante molti continuino a comportarsi in questo modo» precisa il tabaccaio. Il motivo dell'accentuarsi di questo modo di fare "Sossio" lo riconduce al periodo del Covid: «dopo la pandemia la gente è fuori, non capisco perché non possa aspettare di finire la telefonata per poi entrare in negozio e fare acquisti». Un comportamento che viene reiterato e lamentato da numerosi commercianti trevigiani, come Giancarlo Pupin, titolare di Calzature Pupin, che ha però esposto un cartello anti telefonini per motivi differenti. «È vero che in tanti entrano in negozio parlando al telefono e pretendono un sevizio, tanti anche con il vivavoce, facendo ascoltare a tutti i fatti propri - conferma Pupin - ma il cartello che ho messo chiede ai miei clienti di non fare foto alle calzature che espongo in negozio». "Per contrastar il fenomeno dello Showroomer (provo in negozio e compro on-line) siamo costretti ad invitare la gentile clientela a non fotografare i prodotti". «È un fenomeno che prende sempre più piede ultimamente - sottolinea il commerciante - che non riconosce il giusto valore del nostro tempo di commercianti di prossimità, perché la nostra forza è il servizio e non può essere preteso gratuitamente, come se, per esempio un idraulico non facesse pagare l'uscita».

CONTROMISURE
E la soluzione, per quanto sofferta, è quella di esporre il cartello, il cui significato non è capito da tanta clientela che non si rende conto di star facendo perdere tempo a un commesso che intanto potrebbe seguire un cliente pagante. «L'altra faccia della medaglia è che poi anche il cliente alla fine molte volte ci perde - conclude Pupin - perché se il risparmio è di 5 o 10 euro come in tanti casi, tutto il tempo che si spende tra prove, selezione del prodotto su internet, attesa che il corriere lo porti ed eventuali resi non vale questo risparmio di cui molti invece vanno molto orgogliosi». Un problema simile lo ha registrato anche Michela Prior, titolare di "I fiori di Prior Michela" in Borgo Cavour che mostra un cartello che recita: "Chi copia ruba. Chi inventa crea. No foto grazie". «Nell'ultimo anno sono sempre di più i clienti ad entrare per fare domande, fare delle foto a delle composizioni che io personalmente creo - spiega Prior - per poi andare da un fiorista forse più economico e chiedere la stessa composizione».

Ma anche quella composizione, prodotto della creatività del fiorista, ha il suo valore,. «Anche quello è lavoro - ribadisce Prior - e la cosa più frustrante è doverlo spiegare a persone che si lamentano di non poter fare le foto e si mettono a discutere, magari dopo aver avuto il coraggio di ammettere che la foto la facevano per far realizzare la composizione in un'altra fioreria. Foto sì, ma solo se fai l'acquisto».

Ultimo aggiornamento: 23 Ottobre, 09:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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