TREVISO - Le foto pubblicate sono inequivocabili: dal cassonetto giallo per la raccolta differenziata del Tribunale a Treviso spuntano montagne di documenti, cartelle e faldoni. Non è carta qualsiasi ma secondo quanto ha scritto ieri il quotidiano degli avvocati Il Dubbio si tratterebbe di documenti contenenti dati sensibili che dovrebbero essere gettati nella spazzatura solo dopo essere stati distrutti. Stando al reportage pubblicato dal giornalediretto da Pietro Sansonetti e che fa riferimento al Consiglio nazionale forense, a Treviso atti come notifiche di scarcerazione, o rinunce all'eredità, fogli e fogli di atti giudiziari vengono invece buttai nei cestini degli uffici e poi scaraventati nel bidone della carta come sono. «Trovo la cosa raccapricciante - ha commentato il presidente dell'ordine degli avvocati di Treviso Massimo Sonego - è incredibile che proprio il Tribunale, cioè l'istituzione che esercita la giustizia, possa essere il primo a volare la legge sulla privacy che indica chiaramente come atti contenenti dati sensibili, a partire dal nome di imputati, di indagati o di persone coinvolte a vario titolo in procedimenti civili, possano essere gettati come rifiuto solo dopo la loro distruzione, a garanzia dei soggetti di cui si parla. Qui invece ci sono chili di materiale che di fatto vengono resi consultabili a chiunque passi da quelle parti»...
Ultimo aggiornamento: 4 Marzo, 09:50
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