Base Ryanair quasi pronta al Canova: si decolla dal primo giugno

Sabato 22 Maggio 2021 di Paolo Calia
L'aeroporto Canova di Treviso
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TREVISO - La base Ryanair è praticamente pronta. La maggior parte dei 200 addetti è arrivata e un hangar già predisposto come “officina” per interventi e manutenzioni di media entità. All’aeroporto Canova di Treviso l’attività ferve. La data del primo giugno, giorno in cui il primo volo si staccherà da terra dopo 15 mesi di chiusura, si avvicina a grandi passi. E dentro la struttura si respira un certo fermento. Le novità più importanti riguardano, senza dubbio, l’organizzazione della base all’interno dello scalo annunciata dalla compagnia irlandese. I lavori sono già a buon punto. Dal primo giugno un aereo targato Ryanair starà stabilmente a Treviso e tempo un paio di giorni, quindi presumibilmente il 3 giugno, arriverà anche il secondo. Da due mesi il personale necessario per predisporre tutti i servizi necessari è al lavoro. Si va dall’accoglienza dei passeggeri, alla gestione dei bagagli, alle misure per il controllo del volo e degli aerei, alla sicurezza fino alla pulizia dei vettori e agli approvvigionamenti.

«Ryanair sta ultimando l’organizzazione della sua base, per il primo giugno saranno pronti - osserva Corrado Fischer, amministratore delegato di Aertre - abbiamo messo a disposizione un hangar e una parte del piazzale, poi avranno altri spazi solo per loro. Dal primo giugno un aereo sarà fisso qui da noi. Poi, nel giro di pochissimo, arriverà anche il secondo. Ryanair ha già inserito Treviso nella sua mappa e quando iniziano questo percorso non tornano indietro». Fischer fuga anche un timore che ultimamente si stava diffondendo, ovvero che con la presenza della base possa cadere il divieto di accogliere voli dopo le 22: «Non è così - precisa - dopo le 22 non arriveranno voli a Treviso, come già stabilito anche dalla Via».

Base Ryanair a parte, anche il resto dell’attività del Canova si sta rimettendo in moto. «L’aeroporto Canova - precisa Fischer - è sotto il controllo dell’Enac e quindi, anche se non opera, deve mantenere un livello minimo di efficienza. E in questi mesi di chiusura non siamo rimasti immobili, ma abbiamo garantito tutta la manutenzione necessaria agli impianti. Insomma: non abbiamo chiuso e ci siamo dimenticati la chiave. Qualcosa abbiamo sempre fatto». Adesso l’attività è aumentata: «I nostri addetti stanno rivedendo tutta la dotazione del terminal, dalle scale mobili agli ascensori, alle postazioni per il check in, alla gestione dei bagagli. E poi le pulizie. Abbiamo, insomma, rimesso in moto tutta la macchina dell’aeroporto che è molto complessa e deve raggiungere determinati standard». Uno dei tasselli più importanti riguarda il personale: «Abbiamo ripreso a fare formazione, soprattutto per i temi della sicurezza. Il primo giugno saremo pronti. La partenza sarà soft. Ancora non è ben chiaro il programma dei voli, ci possono essere degli aggiustamenti che sapremo solo nei prossimi giorni. Quindi valuteremo la presenza del personale anche in base alle esigenze fino a quando non si arriverà a regime. In ogni caso, dopo più di un anno di attività rallentata o ferma, siamo ben contenti di tornare al lavoro. L’obiettivo del nostro gruppo è di far volare i passeggeri. E finalmente possiamo tornare a farlo».
 

Ultimo aggiornamento: 23 Maggio, 09:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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